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                Unione Italiana Ornitofili 
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                Autunno, tempo di storni e di polemiche 
                 (24/10/07) 
             
                È arrivato un altro autunno, con il 
                cambio di stagione sono arrivati anche gli storni e quindi, 
                come ogni anno, le inevitabili polemiche che accompagnano i 
                viaggi e le migrazioni di questi intelligenti uccelli. 
             
                L’argomento “storni” 
                suscita sempre, infatti, discussioni e polemiche. Per alcuni si 
                tratta di uccelli utili, in particolare all’agricoltura, 
                perché si nutrono di insetti che procurano danni alle 
                piante e alle colture. 
             
                Per altri, invece, gli storni sono uccelli 
                dannosi, sia perché a volte distruggono gli stessi 
                raccolti che dovrebbero aiutare a difendere, sia perché, 
                con la loro presenza numerosa, sporcano le nostre metropoli, 
                rendendole ancora più invivibili. Per tale motivo se ne 
                auspica spesso la distruzione. 
             
                Su questa materia controversa è 
                necessario, a mio avviso, riflettere con attenzione. 
             
                Avere un raccolto distrutto dagli storni 
                è cosa molto diversa dal permettere che una piccola 
                parte dello stesso possa essere destinata a nutrire questi 
                nostri “compagni di viaggio” che ci aiutano a 
                sconfiggere gli uccelli nocivi, in tal modo riducendo anche 
                l’uso dei pesticidi, così dannosi per la nostra 
                salute. 
             
                Tra l’altro, spesso quello che 
                può apparire a prima vista come un danno può 
                rivelarsi in futuro un buon investimento, in termini di una 
                migliore qualità dell’ambiente e quindi anche 
                della nostra vita. 
             
                Se poi gli storni, come i gabbiani, le 
                cornacchie grigie, i passeri (almeno un tempo, perché 
                ora sono sicuramente in costante diminuzione) ed i cormorani, 
                sembrano prosperare è anche merito delle loro strategie 
                evolutive, che hanno saputo rispondere con una maggiore 
                plasticità ai cambiamenti ambientali che proprio noi 
                uomini abbiamo operato. 
             
                Vogliamo allora penalizzarli per questo?  
             
                            
                                  
                                  
                                  
                                  
                  Massimo Camerata 
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