Il pastone, un alimento completo 
                    
                    
                        
Chi ha in casa un uccello 
                        domestico, sia esso un canarino, un diamantino o una 
                        cocorita, si chiede spesso se il pastone sia un 
                        alimento utile, necessario e nutriente. Vediamo allora 
                        di capirne di più. 
                    
                    
                        È opinione comune e 
                        consolidata che l'alimento principe e 'naturale' degli 
                        uccelli domestici granivori siano le miscele di semi, 
                        mentre il pastone sia solo un cibo complementare, da 
                        somministrare una volta ogni tanto. 
In 
                        realtà le cose non stanno così. Nessuno 
                        dei prodotti alimentari che forniamo in condizioni di 
                        cattività ai nostri amici alati è da 
                        considerarsi naturale. In natura gli uccelli granivori 
                        si alimentano per il 90% con semi immaturi (in alcuni 
                        casi anche gemme), mentre difficilmente appetiscono i 
                        semi secchi, vale a dire quelli normalmente presenti 
                        nelle miscele del commercio. Al riguardo sono stati 
                        effettuati anche alcuni esperimenti, presso 
                        università nordamericane, che hanno confermato 
                        questa osservazione sul campo. 
                    
                    
                        Allora la domanda da porre è 
                        una sola: cosa possiamo fornirgli che garantisca loro 
                        le giuste quantità di proteine, carboidrati, 
                        lipidi, vitamine e sali minerali, e che sia anche 
                        appetibile, economica e di facile reperimento? Il 
                        pastone, oltre alle miscele di semi e pochi altri 
                        prodotti, risponde a tutti questi requisiti. Si tratta 
                        in pratica non di un cibo complementare ma principale 
                        nell'alimentazione delle specie ornitiche che vivono 
                        nelle nostre case. 
                    
                    
                        
 
                    
                    
                        Come deve essere un buon pastone 
                    
                    
                        Le percentuali di proteine, 
                        carboidrati e lipidi presenti in un pastone variano 
                        secondo le specie e i periodi dell'anno. Durante le 
                        cove, per esempio, gli uccelli hanno bisogno di un 
                        maggior apporto proteico, mentre nella muta dovrebbe 
                        aumentare leggermente la percentuale di grassi 
                        presenti. Inoltre, inevitabilmente cambia la 
                        composizione del prodotto, se si tratta, come vedremo 
                        più avanti, di un pastone del tipo cosiddetto 
                        'secco' o 'morbido'. In ogni caso, mai la percentuale 
                        di lipidi deve essere superiore a quella delle 
                        proteine. 
Inoltre, è importante controllare 
                        nella tabella analitica delle componenti (che deve 
                        essere presente sull'etichetta di ogni buon 
                        pastoncino), che i grassi siano sempre di origine 
                        vegetale e non animale. Questi ultimi non sono infatti 
                        adatti al delicato metabolismo degli uccelli, che 
                        potrebbero risentirne soprattutto a livello epatico.  
                    
                    
                        Come abbiamo detto, soprattutto per 
                        i piccoli granivori, come canarini e diamanti 
                        mandarino, si usa distinguere il pastone in 'secco' e 
                        'morbido'. La differenza balza immediatamente agli 
                        occhi già solo osservando i due tipi di prodotto:
                         entrambi sono a base di sfarinati, ma il pastone 
                        'morbido' è stato integrato con sostanze grasse, 
                        che lo rendono pronto all'uso (mentre il tipo 'secco', 
                        essendo meno appetibile, a volte necessita di aggiunte 
                        di semi cotti, germinati, ecc. - vedi scheda). 
                    
                    
                        Ovviamente il pastone 'morbido' 
                        necessita anche di un preventivo trattamento con 
                        antiossidanti che ne evitino l'irrancidimento. 
                    
                    
                        Per raggiungere il contenuto di 
                        proteine necessario, si utilizzano normalmente farina 
                        di soia, caseina, lievito di birra o altre sostanze ad 
                        alto contenuto proteico, che sono poi mischiate con gli 
                        sfarinati, presenti come 'base' in ogni buon 
                        pastoncino. 
                    
                    
                        Altra distinzione, che è 
                        utilizzata più che altro dagli allevatori 
                        professionali, è quella tra pastoncino 'di 
                        mantenimento' e 'di allevamento'. La differenza si 
                        fonda, come già accennato, sul diverso contenuto 
                        in proteine, carboidrati e lipidi, che variano appunto 
                        secondo le differenti necessità metaboliche 
                        degli animali.
L'integrazione vitaminica e minerale 
                        non è quasi mai necessaria, perché in 
                        tutti i migliori pastoni del commercio queste 
                        importanti sostanze sono già presenti in buona 
                        quantità. Anche in questo caso conviene sempre, 
                        prima di acquistare un prodotto, controllarne le 
                        componenti (compresa quindi l'eventuale integrazione 
                        vitaminica) sull'etichetta. 
                    
                    
                        L'unica cosa che va sempre 
                        ricordata è di non farsi trarre in inganno 
                        dall'aroma profumato di un pastone, che serve 
                        esclusivamente per attirare l'interesse dell'uomo e non 
                        dell'uccello, che dei profumi non sa proprio casa 
                        farsene! 
                    
                    
                        
 
                    
                    
                        A chi piace e a chi no 
                    
                    
                        Più o meno tutti gli uccelli 
                        domestici gradiscono il pastone, con alcune eccezioni. 
                        I maggiori consumatori sono senza dubbio i canarini, 
                        per i quali il pastone è realmente un alimento 
                        fondamentale, da fornire sempre, durante tutto l'anno, 
                        con differenti componenti secondo i diversi momenti 
                        fisiologici (preparazione alle cove, cove, allevamento 
                        della prole, muta, riposo invernale).
Anche i 
                        piccoli esotici domestici, come diamanti mandarino, 
                        diamanti di Gould, ecc., sono buoni consumatori di 
                        pastone, benché in minore quantità e 
                        soprattutto del tipo 'morbido'. 
                    
                    
                        Diversa è la situazione per 
                        i pappagalli. Alcune specie lo consumano normalmente 
                        (come il pappagallino ondulato), altre meno (come gli 
                        Inseparabili e le calopsitte), altre ancora, 
                        particolarmente i grandi pappagalli, preferiscono 
                        alimenti differenti, sostituitivi proprio del pastone, 
                        come le crocchette ( o i cosiddetti 
                        “pellets”, in italiano 
                        “pellettati”), che forniscono gli stessi 
                        elementi nutritivi, ma sono ritenute molto più 
                        appetite dai nostri amici Psittacidi. I pastoni per 
                        pappagalli sono ovviamente differenti da quelli in uso 
                        per i canarini, non solo per il contenuto in proteine e 
                        lipidi, ma anche per la granulazione delle sostanze, 
                        che è più grossolana, e per la presenza 
                        di alcuni semi e di noci, noccioline e arachidi in 
                        pezzi. 
                    
                    
                        
Alcune importanti 
                        caratteristiche nutrizionali dei pastoni 
                    
                    
                        Vi sono alcuni concetti, che non 
                        hanno un valore assoluto, ma che è importante 
                        conoscere perché permettono di comprendere 
                        perché alcuni tipi di pastoni sono più 
                        graditi di altri agli uccelli. Vediamoli. 
                    
                    
                        Appetibilità: indica la 
                        preferenza degli uccelli verso un pastone rispetto ad 
                        altri. Questo dato non ha importanza da un punto di 
                        vista energetico e nutrizionale ma è invece 
                        fondamentale dal punto di vista della resa pratica 
                        dell'alimento. 
                    
                    
                        Conservabilità: è 
                        importante sapere quanto e come si può 
                        conservare il pastone, sia prima che dopo l'uso. Un 
                        pastone che appena dopo la somministrazione si altera 
                        nelle sue componenti o ammuffisce può 
                        determinare problemi sanitari anche gravi negli 
                        animali. 
                    
                    
                        Azione dietetica: l'impiego di 
                        determinate materie prime nella composizione del 
                        pastone (come crusca, olio di germe di grano, ecc.) 
                        influenza positivamente la digestione, per cui possono 
                        essere preferiti quei pastoni che contengono queste 
                        sostanze. 
                    
                    
                        
 
                    
                    
                        Cosa si può mischiare al 
                        pastoncino 
                    
                    
                        Il pastone, sia secco che morbido, 
                        può essere miscelato con altre sostanze per 
                        aumentarne il tenore proteico, la digeribilità 
                        ma soprattutto l'appetibilità.  
                    
                    
                        L'uovo è da sempre 
                        l'alimento 'principe' per amalgamare il pastoncino, 
                        soprattutto quello destinato ai canarini. La 
                        percentuale di proteine contenute non è alta ma 
                        il loro valore biologico è elevato. 
                    
                    
                        Anche l'acqua può andar 
                        bene, ma bisogna ricordarsi di rinnovare frequentemente 
                        il pastone nelle mangiatoie, perché potrebbe 
                        irrancidire.  
                    
                    
                        Tra la frutta, mela e carote sono 
                        le più utilizzate, con una preferenza per la 
                        prima, gradita anche ai piccoli uccelli domestici di 
                        provenienza esotica ed ai pappagalli, mentre la seconda 
                        è apprezzata quasi esclusivamente dai canarini.  
                        
                    
                    
                        Infine i semi cotti, molto 
                        appetiti, soprattutto nel periodo dell'allevamento 
                        della prole, ma dalle scarse qualità 
                        nutrizionali, e quelli germinati, importanti sia per 
                        l'alto tenore vitaminico che per il contenuto 
                        enzimatico, e graditi praticamente da tutte le specie 
                        di uccelli granivori. 
                    
                    
                        
 
                    
                    
                        
 
                    
                    
                        
 
                    
                    
                        
 
                    
                    
                        
 
                    
                    
                        Unione Italiani Ornitofili, 2006  
                    
                    
                        © La riproduzione anche 
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