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                Unione Italiana Ornitofili 
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                NEWS UIO Febbraio 2015 
             
                Piemonte: “dio” del canto il gallo Roby 
                Roby, gallo di razza amburghese dell’allevamento Cascina Festa di Pancalieri (Torino), ha vinto la III edizione del
 festival del Canto del Gallo di San Bartolomeo al Mare. Il nuovo campione ha
 cantato all
’alba per oltre 3 secondi. Roby ha preceduto Rex e Sbirro, entrambi dell’Azienda Agricola Bergalla Giuseppe di Fossano (Cuneo). A ‘ispirare’ i trenta galli partecipanti al concorso le galline Fabiola e Margherita. Il
 festival 
è inserito all’interno della tradizionale Festa della Candelora. Nel 2014 il canto più lungo d’Italia, con 8 secondi e 19 centesimi, era stato quello del gallo Asterix (nella
 foto) dell
’Azienda Agricola Monaci Templari di Seborga. 
                
             
                Brescia, pulcini “di scarto” schiacciati con i piedi come l’uva 
                Una “vendemmia di sangue” quella che si faceva in un’azienda avicola del Bresciano, tra le più importanti del Paese. I pulcini troppo gracili per diventare polli vendibili
 sul mercato erano soffocati, annegati, pigiati con i piedi come fossero uva,
 mentre le 
“compassionevoli” norme europee prevedono l’eliminazione “istantanea” in uno speciale tritacarne. Nel giugno scorso, raccontano il Corriere della Sera e la stampa locale, il pm Ambrogio Cassiani – lo stesso del caso Green Hill – si è presentato nell’incubatoio con gli uomini del Corpo Forestale ed ha ripreso con una videocamera
 la scena agghiacciante: gli operai con i pantaloni arrotolati al polpaccio e i
 piedi infilati in grosse ceste, a schiacciare i pulcini scartati. Le immagini
 finiranno negli atti del processo e saranno mostrate in aula: almeno cinque
 persone, compreso il veterinario responsabile dell
’azienda, sarebbero destinatarie di un decreto di citazione a giudizio immediato
 con l
’imputazione di maltrattamento e uccisione di animali. Tra l’altro, le modalità di eliminazione non sono le uniche irregolarità riscontrate durante l’ispezione. Neanche i registri di carico erano in ordine e quindi non si può sapere quanti pulcini siano stati “smaltiti” in questo modo. Nell’occasione dell’ispezione fu disposto il sequestro di 74 pulcini, affidati alla Lav in qualità di custode giudiziario. “Un sequestro esemplare – commenta Roberto Bennati, vicepresidente della Lega antivivisezione – 74 pulcini destinati alla macerazione, perché considerati inutili o difettosi, proprio come i Beagles uccisi a Green Hill,
 furono salvati.
 Oggi esprimiamo la nostra soddisfazione per gli esiti dell’inchiesta, che ha portato all’accusa di maltrattamento di animali e di uccisione non legale per i proprietari
 dell
’azienda ed il veterinario responsabile – prosegue Bennati, sottolineando – è più che mai necessario contrastare la violazione dei diritti degli animali, proprio
 in quegli ambiti economici dove tutto viene considerato normale, come l
’allevamento a fini di macellazione o a fini di sperimentazione, come nel caso
 Green Hill. Si tratta di prassi diffuse e in molti casi tollerate, la cui
 eradicazione rappresenta un importante fattore di civilt
à, che può essere ottenuto anche grazie alla integrità e indipendenza dei servizi veterinari delle Asl, i principali organismi di
 controllo.
” “La storia di questi pulcini per noi rappresenta molto – conclude Bennati – è il simbolo dell’applicazione del principio di rispetto, almeno, della legge anche e soprattutto
 nei settori in cui gli animali vengono utilizzati per scopi economici, come
 fossero prodotti e, non da ultimo, della nostra lotta senza sosta contro
 maltrattamenti e uccisioni di animali, anche negli allevamenti. Ci attendiamo,
 per questo, una condanna esemplare che funga da segnale all
’intero settore produttivo e agli addetti ai controlli, pubblici e privati”. 
                
             
                Gli ibis fanno squadra, quando migrano sono ‘altruisti’ 
                Le migrazioni possono essere sfiancanti per gli uccelli, soprattutto per i più giovani e per quelli che guidano la formazione a V sfidando le correnti d’aria, mentre chi sta dietro può sfruttare la scia. Per sopravvivere ai lunghi viaggi, gli ibis hanno però imparato un modo, che consiste nel fare squadra, agendo da altruisti invece che
 da egoisti. A dirlo 
è uno studio dell’università di Oxford che ha preso in esame 14 ibis eremita in volo da Salisburgo all’oasi Wwf di Orbetello, in una migrazione guidata dall’uomo attraverso due ultraleggeri che hanno agito da ‘genitori adottivi’, indicando e insegnando la rotta. Analizzando i dati dei gps di cui erano
 dotati gli esemplari, i ricercatori hanno scoperto che gli ibis cooperano,
 indipendentemente dai legami di parentela, per massimizzare le possibilit
à del gruppo di giungere sano e salvo alla meta. Gli esperti hanno notato che gli
 uccelli, viaggiando in formazioni da 2 a 12 esemplari durante il tragitto, si
 sono scambiati frequentemente posto, e con una precisione svizzera: ogni
 esemplare ha trascorso il 32% del suo volo in testa alla formazione, cio
è nella posizione più faticosa, e il 32% in coda, sfruttando la corrente ascensionale creata dagli
 altri. In questo modo gli ibis riescono a risparmiare energia, sia se si
 muovono a coppie, sia, e in misura maggiore, se volano in gruppo. 
‘’Crediamo che ad aver determinato l’evoluzione di questo comportamento cooperativo siano stati gli altissimi rischi
 connessi alla migrazione, durante la quale risparmiare tra il 10% e il 14% di
 energia pu
ò fare la differenza tra la vita e la morte’‘, spiegano gli autori. La non sopravvivenza, d’altra parte, non è un’eventualità rara durante questi viaggi. Stando a studi precedenti, fino al 35% degli
 uccelli pi
ù giovani muore per sfinimento durante la prima migrazione. 
                
             
                Pinguino di Adelia per capire salute Antartide 
                Studiare gli effetti del cambiamento climatico sull’ecosistema dell’Antartide monitorando la vita dei pinguini che ci vivono. È lo scopo del progetto del ‘Programma nazionale di ricerche in Antartide’, diretto dalla ricercatrice dell’Università di Siena Silvia Olmastroni. L’animale che è stato studiato dai ricercatori come ‘bioindicatore’ dello stato di salute dell’Antartide è il pinguino di Adelia, una specie dipendente dalla presenza di ghiaccio marino
 e molto sensibile alle variazioni climatiche. Le ricerche, frutto anche di
 collaborazioni internazionali con i programmi antartici australiano e
 americano, si basano sul monitoraggio dei parametri riproduttivi dei pinguini,
 attraverso conteggi periodici della popolazione e censimenti giornalieri su
 oltre 100 nidi di studio. 
“Inoltre - spiega Silvia Olmastroni - studiamo le aree di alimentazione durante
 il periodo riproduttivo, utilizzando trasmettitori satellitari e registratori
 di immersione, da cui ricaviamo la posizione su mappa e il profilo di
 immersione per ogni individuo a cui 
è stato applicato lo strumento per alcuni giorni”. “Per la prima volta - continua - quest’anno abbiamo iniziato lo studio delle aree di svernamento degli adulti per quest’area del mare di Ross. Abbiamo applicato dei piccoli data logger, tipo GLS, alla
 zampa dei pinguini
”. Le attività di ricerca si concentrano nell’area deglaciata di Edmonson Point, dove è localizzata una colonia di circa 3000 coppie di pinguino di Adelia. 
                
             
                Giappone: “Adottate i gatti randagi per salvare gli uccelli marini” 
                Il Giappone ha chiesto ai suoi abitanti amanti dei gatti tutto il loro impegno.
 Come riporta la 
Bbc, gli uccelli marini si troverebbero a rischio estinzione, proprio a causa del
 pi
ù piccolo dei felini. Così il governo giapponese ha deciso di chiedere ai suoi cittadini di darsi da fare
 e di adottare i gatti selvatici dell
’isola di Mikura. Quest’isola è un vero e proprio paradiso della biodiversità. Qui si trova, tra l’altro, il 90% della popolazione di berta striata. Il problema però, secondo gli esperti dello Yamashina Institute for Ornithology, è la massiccia presenza di gatti selvatici che starebbero sterminando tutti gli
 uccelli. Addirittura, si stima, il numero si sarebbe dimezzato. Nonostante le
 non poche campagne di sterilizzazione e anche di cattura, la popolazione felina
 dell
’isola si aggirerebbe intorno a cinquecento esemplari.  L’istituto Yamashima spera che uno schema strutturato di adozione dei gatti possa
 aiutare a salvare gli uccelli dell
’isola di Mikura. Si comincerà con i cuccioli, più facilmente adattabili alla vita domestica. Poi sarà la volta anche dei gatti adulti. Secondo studi recenti, il numero delle berte
 striate 
è calato di circa ventimila unità all’anno fra il 2007 e il 2012, quando la popolazione è stata stimata in 770 mila esemplari. Verso la fine degli anni settanta si
 pensava che sarebbe potuta arrivare intorno al milione e 750 mila uccelli. 
«Se lasciassimo tutti questi gatti selvatici, con una spiccata abilità predatoria, sull’isola, metteremmo molti animali in serio rischio di estinzione», chiarisce lo studioso Nariko Oka. 
                
             
                12 febbraio, buon compleanno Darwin 
                 Buon compleanno, Darwin. Oltre a numerosissime iniziative organizzate in tutto
 il mondo per il Darwin Day, che celebra ogni anno la nascita del padre della
 teoria dell
’evoluzione, arriva anche un regalo: Nature pubblica la mappa del Dna dei fringuelli delle Galapagos. Chiamati fringuelli
 di Darwin, questi uccelli sono un modello per gli studi sull
’evoluzione a causa della rapidità con cui riescono a diversificarsi in nuove specie. Ad ottenere la loro mappa
 genetica 
è stata la collaborazione fra l’università svedese di Uppsala e quella americana di Princeton. L’analisi del Dna ha permesso di ricostruire la storia evolutiva di questi uccelli
 e di identificare il gene responsabile della variazione della forma del becco
 all
’interno delle 15 diverse specie evolute da un progenitore comune. Le differenze
 nella forma e nella dimensione del becco hanno permesso a questi fringuelli di
 nutrirsi di cibi diversi, come insetti, semi, nettare dei fiori di cactus. Le
 specie si differenziano fra loro anche per le dimensioni del corpo e per il
 canto. Ad accompagnare questo regalo di compleanno nel Darwin Day, sono in
 programma centinaia di eventi in tutto il mondo. I 206 anni dalla nascita di
 Darwin, che risale al 12 febbraio 1809, sono l
’occasione numerossimi appuntamenti, tra feste, caffè scientifici e festival in programma fino al 28 febbraio. Tra gli eventi
 italiani ci sono un caff
è scientifico sull’Evoluzione a Bologna e un pranzo con Darwin a Milano. 
                LIPU e LUSH insieme: campagna per salvare gli avvoltoi italiani 
                Lush e Lipu insieme per salvare gli avvoltoi. Lush, brand etico di cosmetici
 freschi e fatti a mano, sostiene Lipu-birdlife Italia. Come? Ospitando nei
 propri negozi sul territorio nazionale la campagna di sensibilizzazione 
“Chi salverà il brutto anatroccolo?” a partire dal 16 febbraio e per una settimana. L’iniziativa si propone di “proteggere le tre specie di avvoltoi presenti in Italia (capovaccaio, grifone e
 gipeto) oggi a rischio estinzione per l
’introduzione a uso veterinario del farmaco Diclofenac, un antinfiammatorio
 ampiamente utilizzato sugli esseri umani di cui la Commissione europea ha
 autorizzato la commercializzazione per uso veterinario in Italia e in Spagna.
 In India l
’utilizzo a scopi veterinari del farmaco “ha portato alla morte del 99% della popolazione di due specie di avvoltoi; per
 ovviare a questo drammatica situazione il governo indiano ha messo al bando la
 sostanza salvando queste specie dall
’estinzione”, spiega la Lipu. La campagna “Chi salverà il brutto anatroccolo?”, promossa da Lipu e supportata da Lush, si propone di “difendere gli avvoltoi italiani e sensibilizzare l’opinione pubblica sul grande rischio che queste specie corrono con l’utilizzo veterinario del Diclofenac. Gli avvoltoi, infatti, si nutrono di
 carcasse di animali: se questi vengono trattati con il Diclofenac, anche l
’avvoltoio finisce con l’ingerire per via indiretta il farmaco che gli provoca un blocco renale e la
 conseguente morte tra grandi sofferenze. Il problema assume inoltre proporzioni
 maggiori perch
é non si limita ai soli avvoltoi, ma interessa anche molti altri grandi rapaci
 italiani come l
’aquila delle steppe, l’aquila imperiale, il nibbio bruno e il nibbio reale”, continua l’associazione. Con questa campagna, Lush e Lipu invitano, ancora, “a firmare la petizione per chiedere alla Commissione europea di proibire l’uso veterinario del Diclofenac, facilmente sostituibile con altri farmaci
 equivalenti non dannosi per avvoltoi e grandi rapaci
”. La petizione è disponibile sul sito www.lipu.it.  
                
             
                Progetto LIFE: i carnai per la conservazione dei rapaci 
                La Riserva Naturale di Monterano chiama a raccolta gli interessati e gli esperti
 di rapaci per confrontare, a livello italiano, esperienze e problematiche di
 gestione dei carnai. Durante il convegno, organizzato nell
’ambito del progetto LIFE+ Monti della Tolfa, si è discusso delle tematiche amministrative, conservazionistiche e tecniche
 inerenti l
’utilizzo dei carnai come strumenti gestionali volti a migliorare lo stato di
 conservazione delle popolazioni di rapaci, anche attraverso la presentazione di
 casi studio provenienti da progetti analoghi. Il convegno di gioved
ì 19 febbraio, al teatro comunale di Canale Monterano (Roma), è stato organizzato nell’ambito del Profetto LIFE+”Monti della Tolfa” per condividere le esperienze pratiche di gestione dei carnai al Monte Velino,
 nell
’area Amiatina, nella Riserva di Monterano, in Sardegna, nel Parco del Gran Sasso
 e nell
’ambito del progetto materano “Rapaci Lucani”. L’utilizzo dei carnai pone problematiche molteplici: normative, sociali, di sanità veterinaria inerenti i trattamenti farmacologici. Se ne è discusso in un programma articolato, elaborato dal Comitato Tecnico, che ha toccato anche il rischio Diclofenac per la conservazione degli avvoltoi
 in Europa, con aggiornamenti news a livello nazionale e internazionale.
 
                
             
                Wwf: si ripete il massacro degli uccelli canori europei 
                Tre cacciatori italiani e un romeno sono sotto processo in un tribunale di
 Costanza, citt
à portuale sulla costa del Mar Nero, per aver organizzato la caccia di migliaia
 di uccelli canori. Ogni anno, infatti, cacciatori italiani e non solo, compiono
 all
’estero dei veri e propri massacri di uccelli: l’allarme arriva dal Wwf e riguarda in particolare Serbia, Romania e Croazia. Gli
 imputati rischiano da tre a 5 anni. 
«Ogni anno tra settembre e ottobre - precisa il Wwf sul proprio sito- 10mila
 cacciatori italiani `volano
´ in Romania per fare strage di allodole, approfittando di questi piccoli
 uccelli, che stanchi del lungo viaggio migratorio, scendono sui campi di grano
 per alimentarsi
». «Un fenomeno che ha dimensioni gigantesche, i comportamenti criminali sono
 sostanzialmente impuniti per una legislazione carente e per la corruzione
» spiega Filippo Bamberghi, coordinatore delle guardie volontarie Wwf Milano. «Purtroppo, come per il turismo sessuale, l’Italia è ai primi posti nel mondo per il turismo delle doppiette», sottolinea Fulco Pratesi, Presidente onorario Wwf Italia. «Molti cacciatori migrano nei luoghi dove le leggi sono inadeguate e la
 corruzione favorisce comportamenti da noi finalmente molto rarefatti, grazie
 anche alla vigilanza dei volontari delle associazioni
», conclude Pratesi. 
                
             
                Pinguini, mangiano solo salato o dolce? 
                I pinguini possono rilevare il gusto salato del pesce o il sapore dolce della
 frutta? A rispondere 
è un nuovo studio basato su un’analisi genetica, pubblicato sulla rivista Current Biology: secondo gli esperti della University of Michigan, i simpatici uccelli polari
 hanno perso nel tempo, durante la loro evoluzione, 3 dei 5 sapori fondamentali.
 E per loro, a quanto pare, il cibo 
è disponibile solo in due gusti: salato e acido. Molti altri uccelli come polli e
 fringuelli non possono gustare il dolce, ma hanno recettori per rilevare l
’amaro e l’umami. “I pinguini mangiano pesce, dunque pensavamo che avessero bisogno di geni
 recettori dell
’umami, ma per qualche motivo non li hanno”, spiega Jianzhi Zhang. 
                
             
                Il misterioso canto notturno dei pettirossi 
                Quali sono gli effetti della vita moderna sugli animali? Ad esempio oggi
 sappiamo che i pettirossi 
“di città” si trovano in serio pericolo. La ragione? Non lo immagineremmo mai ma quelli
 che vivono e cantano vicino ai centri abitati patiscono la luce dei lampioni in
 strada. Stanno appollaiati di giorno e anche di notte, solo che la continua
 illuminazione sta mandando letteralmente in tilt il loro orologio biologico. 
 Lo spiega Davide Dominoni della Glasgow University. «La luce dei lampioni, dei cartelloni luminosi e delle case porta i pettirossi ad
 essere ben svegli quando invece dovrebbero essere addormentati. Io, ad esempio,
 li sento cantare tutto il giorno e tutta la notte. Non 
è una cosa normale». I simpatici uccellini dovrebbero cantare tutto il dì per poi riposare la notte, se non fosse che la luce artificiale li trae in
 inganno. Il dottor Dominoni sta ora piazzando delle telecamere all
’interno dei nidi per poter tracciare i loro modelli di sonno poiché, ovviamente, la mancanza di riposo può mettere a rischio la salute. Precedentemente Dominoni aveva già dimostrato, con un esperimento in laboratorio, che quando i pettirossi sono
 esposti alla luce di notte alcuni dei loro geni sono attivi nel momento
 sbagliato della giornata. E non sono solo i pettirossi, anche merli e gabbiani
 stanno diventando pi
ù notturni. «A Glasgow, dove vivo – spiega Dominoni – i gabbiani cominciano ad essere un problema serio. Durante la stagione
 riproduttiva, fra aprile e giugno, sono molto attivi di notte. E anche molto
 rumorosi. La gente non riesce a dormire, vorrebbe eliminarli
».   
                Raro esemplare di cicogna nera avvistato in Calabria 
                Un raro esemplare di cicogna nera è stato avvistato in località Terzi di Lamezia Terme (Cz) lungo il fiume Amato a circa tre chilometri dall’Aeroporto. “L’animale, in evidente stato di difficoltà, pur con una zampa penzolante, era ancora in grado di volare”, sottolinea La Lipu sul suo sito. Quando i volontari di Rende si sono recati
 sul luogo dell
’avvistamento, l’animale “si era allontanato e vane sono risultate le ricerche. La ferita potrebbe
 essergli anche fatale
”. Negli ultimi anni “sia le osservazioni durante le fasi di migrazione che il numero di coppie
 nidificanti sono aumentate in Italia - osserva Marco Gustin, Responsabile
 Specie e ricerca della Lipu 
– e sebbene svernante rara ma apparentemente regolare nell’ultimo decennio, in Calabria la presenza della specie in inverno appare un fatto
 eccezionale
”. In Italia sono presenti circa 15 coppie nidificanti di cui almeno 10 in
 Basilicata. La cicogna nera 
è un uccello che può raggiungere il metro d’altezza e i due metri di apertura alare. Il colore del corpo, comprese le ali, è nero tranne il ventre che è bianco, mentre zampe e becco sono di colore rosso. 
                
             
                Cicogne nidificano su traliccio Enel, è 20° anno consecutivo 
                Un piccolo e insolito record a Sala Consilina (Salerno), dove un traliccio Enel è stato è stato scelto per il ventesimo anno consecutivo da una coppia di cicogne per
 costruire il proprio nido. I due volatili sono stati avvistati nei giorni
 scorsi dai tecnici dell
’azienda. Non si tratta di un traliccio qualunque: sin dal primo avvistamento,
 nel 1996, Enel ha adottato una serie di misure per tutelare la coppia di
 cicogne e i loro piccoli, effettuando una vera e propria 
“operazione sicurezza” sul sostegno che ha visto, tra l’altro, l’isolamento dei conduttori più vicini al nido. Per Enel, “impegnata a favore della tutela del territorio e della biodiversità, il ritorno delle cicogne rappresenta un perfetto esempio di integrazione tra
 infrastrutture energetiche e ambiente
”, si legge in una nota. Secondo i dati raccolti dai volontari dell’associazione di tutela ambientale ATAPS di Sala Consilina, che operano una
 costante azione di monitoraggio in collaborazione con i tecnici dell
’azienda, sono circa una sessantina gli esemplari che hanno spiccato il volo dal
 traliccio Enel dal 1996 ad oggi.
 
                
             
                Modifiche al codice penale: fauna selvatica e specie protette nel Dl Ambiente 
                Approvato dalla Camera dei Deputati, il Ddl 1345 Disposizioni in materia di
 delitti contro l
’ambiente è ora al vaglio del Senato. Il testo, risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa di numerosi deputati (primo firmatario l’On Ermete Realacci), è stato discusso dall’Assemblea di Palazzo Madama, nel corso di una lunga seduta in cui sono stati
 votati emendamenti e ordini del giorno.
 
                
             
                Il provvedimento all’esame dell’assemblea, che si compone di due articoli, nel confermare le contravvenzioni
 previste dal Codice dell
’ambiente (d.lgs. n. 152 del 2006): 
                
             
                inserisce nel codice penale un nuovo titolo, dedicato ai delitti contro l’ambiente; 
                
             
                introduce all’interno di tale titolo i delitti di inquinamento ambientale, disastro
 ambientale, traffico e abbandono di materiale di alta radioattivit
à, impedimento al controllo; 
                
             
                stabilisce che le pene previste possano essere diminuite per coloro che
 collaborano con le autorit
à prima della definizione del giudizio (ravvedimento operoso); 
                
             
                obbliga il condannato al recupero e - ove possibile - al ripristino dello stato
 dei luoghi;
 
                
             
                prevede il raddoppio dei termini di prescrizione del reato per i nuovi delitti; 
                
             
                coordina la disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche in caso di reati ambientali. 
                
             
                Specie protette e fauna selvatica - Il disegno di legge inserisce un Titolo VI bis nel codice penale (“Dei delitti contro l’ambiente”) che introduce i reati di ‘inquinamento ambientale’, ‘disastro ambientale’ che sanziona, con aumento di pena, anche gli illeciti ambientali commessi in
 danno di specie animali protette. Tutelata anche la fauna selvatica in caso di 
 ‘traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività’, un reato punito con pena aumentata se dal fatto deriva anche il pericolo di
 compromissione o deterioramento dell
’ecosistema, della biodiversità, della flora o della fauna selvatica. Per i nuovi reati contro l’ambiente è previsto il coordinamento delle indagini con l’antimafia, attraverso l’informativa che il  procuratore della Repubblica trasmette al procuratore nazionale antimafia. 
                
             
                Aumento di pena per il 727 bis -  In caso di uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di
 specie animali o vegetali selvatiche protette, il disegno di legge prevede l
’aumento della sanzione  pecuniaria (oggi fissata fino a 4 mila euro) fino a duecentocinquanta quote; 
                
             
                Misure connesse alle attività illecite inerenti flora e fauna protette - Accolto come ordine del giorno, l’emendamento della Senatrice Loredana De Petris. Il Governo si è impegnato ad affrontare e risolvere le problematiche sollevate dall’emendamento in questione che intendeva punire con la reclusione (da 2 a 6 anni)
 o con la multa (da 15 a 30mila euro) chiunque prelevi in natura, catturi,
 riceva o acquisti, offra in vendita o venda uno o pi
ù esemplari di specie animali protette, nonché ne cagioni la morte o la distruzione, importi, esporti, riesporti sotto
 qualsiasi regime doganale, faccia transitare, trasporti nel territorio
 nazionale, ovvero ceda, riceva, utilizzi, esponga o detenga esemplari di specie
 di fauna protette. 
 Per specie protette la sen De Petris indica quelle elencate negli allegati A, B
 e C del Regolamento (CE) n. 338/97 e quelle di cui all
’articolo 2 della legge 11 febbraio 1992, n. 157. L’emendamento della Senatrice De Petris mirava ad introdurre del Disegno di legge
 in esame anche la sanzione penale per chiunque, mediante il rilascio o la
 liberazione nell
’ambiente di animali ricoverati in strutture di allevamento, bioparchi, centri di
 ricerca, cagiona una compromissione o un deterioramento durevoli della
 biodiversit
à. Anche questa previsione è stata accolta da Governo come ordine del giorno. Il Governo si è impegnato  a sostenere la tutela della flora e della fauna protette mediante l’adozione in via legislativa e amministrativa di specifiche misure di contrasto
 alle attivit
à illecite. Il Governo favorirà la previsione di: misure sanzionatorie, anche di carattere penale, con
 particolare riferimento alle specie animali protette e con una riduzione della
 pena in caso di specie vegetali protette;
 misure sanzionatorie nei confronti di chi comprometta o deteriori in maniera
 durevole la biodiversit
à; misure sanzionatorie anche per il comportamento colposo. 
                
             
                Danni per finalità dimostrative - Ritirato e trasformato in ordine del giorno accolto da Governo anche un
 emendamento presentato dal Sen Carlo Giovanardi volto ad inserire la seguente
 fattispecie penale: 
«Salvo che il fatto costituisca più grave reato è punito con la medesima pena di cui al primo comma chiunque, anche per finalità dimostrative, cagiona un danno alle strutture e agli impianti di allevamento di
 bestiame ai bioparchi e alle sedi di ricerca su fauna e flora, da cui deriva la
 liberazione di animali o la loro dispersione nell
’ambiente circostante».  
                Commercio e utilizzazione illecita di parti di esemplari di specie di fauna e
 flora o dei relativi prodotti derivati
 - Ritirato invece un ulteriore emendamento sempre a firma della Senatrice
 Depetris finalizzato a perseguire penalmente 
“chiunque a qualunque titolo utilizza uno o più esemplari appartenenti a specie di flora o fauna protette per la produzione o
 il confezionamento di oggetti, prodotti derivati anche destinati all
’alimentazione, pelli, pellicce, capi di abbigliamento o articoli costituiti od
 ottenuti, in tutto o in parte, da parti dei medesimi, nonch
é esemplari di fauna sottoposti a procedimento tassidermico e di imbalsamazione”. 
                
             
                In arrivo a Soho il ‘gufo-bar’ 
                Gli appassionati di Harry Potter che per anni hanno sognato di adottare un gufo
 come il maghetto protagonista della saga, avranno finalmente la loro possibilit
à: il prossimo 19 marzo apre nel quartiere londinese di Soho il primo locale dove
 tra un drink e l
’altro si potrà socializzare con i volatili notturni. I ‘gufo-bar’ sono molto in voga a Tokyo ma Londra sarà la prima capitale europea a presentare la sua versione. ‘Annie the owl’ sarà aperto all’inizio solo per una settimana e rigorosamente dalle 20 alle 2, nel rispetto
 della natura notturna dei gufi. Per la sicurezza degli avventori, nel locale
 sar
à presente anche un falconiere professionista, anche se gli animali presenti sono
 stati tutti addestrati a stare in mezzo alla gente. L
’ingresso al bar costa 20 sterline (circa 27 euro) e include due cocktail. Non è la prima volta che la capitale inglese apre a locali amici degli animali. L’anno scorso infatti a Londra aveva aperto il primo ‘cat-bar’ dove si poteva andare con i propri animali domestici.  Annie sarà la regina del locale e accanto a lei ci saranno anche Darwin, Ruby, Cinders,
 Winston e Hootie finalista del concorso mondiale di bellezza per gufi.
 
                
             
                Lecce, feste paesane e religiose, condanne per asini e piccioni maltrattati 
                Il Giudice salentino ha affrontato una vicenda giudiziaria riguardante il reato
 di maltrattamento di animali per fatti avvenuti in occasione di una festa di
 paese. L
’oggetto tutelato dall’ordinamento del reato in questione è il sentimento verso gli animali, ovvero la sensibilità degli esseri umani nei confronti degli animali. La prima sezione penale del
 Tribunale di Lecce ha condannato (pena sospesa) gli organizzatori a sei mesi di
 reclusione. La sentenza, pubblicata il 7 gennaio 
è del 9 ottobre 2014. Chiamati a rispondere del reato di cui all’art 544 ter, primo ed ultimo comma, c.p. erano due persone che durante i
 festeggiamenti dell
’Immacolata avevano organizzato una corsa di asini; durante la corsa era stato
 previsto che i fantini rompessero delle pentole di terracotta con all
’interno dei piccioni vivi. L’organizzazione dell’evento avveniva senza che gli organizzatori predisponessero le opportune cautele
 per evitare qualunque tipo di maltrattamento agli animali. Nella fattispecie
 gli asini erano stati costretti a sopportare non solo il peso dei fantini ma
 avevano percorso una strada asfaltata senza una copertura di calzari sugli
 zoccoli, inoltre, non riuscendo ad avere grande equilibrio venivano trainati
 con delle funi. Quanto ai piccioni, si 
è ritenuto che anche loro avessero subito maltrattamenti. Secondo la
 ricostruzione alcuni di essi sarebbero morti in seguito ai colpi inferti sulle
 pentole che li contenevano. Nel processo si costituiva parte civile l
’Enpa Onlus. Venivano prodotte le foto della manifestazione e dalle stesse era
 emerso che non erano state osservate le prescrizioni impartite. In
 considerazione delle prove raccolte emergeva una responsabilit
à degli imputati, che in qualità di organizzatori della festa avevano omesso di attivarsi affinché non fosse arrecato pregiudizio agli animali. Gli imputati sono stati anche
 condannati al risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede civile,
 oltre alla rifusione delle spese 
 liquidate complessivamente in 2.000 euro più oneri fiscali. 
                
             
                Nonno più vecchio d’Australia lavora a maglia per pinguini 
                L’altruismo non è di certo una caratteristica di molti, come non lo è lavorare la maglia. Ma aldilà del mare, oltreoceano, c’è una persona che nella pace dei suoi anni, sta facendo discutere per il suo buon
 cuore. Si chiama Alfred Date, soprannominato Alfie
, ed è il nonno più vecchio d’Australia che lavora la maglia per salvare i pinguini. Una storia affascinante
 se si pensa all
’altruismo di quest’uomo. Sono poche le persone che sanno lavorare la maglia con stile, cura e
 passione, come fa Alfie. Alfie, oggi 109enne, ha risposto all
’appello della Philip Island Penguin Foundation che ha chiesto alle persone capaci di confezionare maglioncini per i pinguini da
 mettere ai simpatici animaletti, quando si palesa la possibilit
à di un disastro ambientale (la fuoriuscita di petrolio in mare). È grazie a questi enormi maglioncini che i pinguini (una volta entrati a contatto
 con il petrolio) non leccano il loro corpo, evitando cos
ì di intossicarsi. Al contempo riescono a restare al caldo per molto tempo, in
 attesa di un aiuto pi
ù concreto dall’associazione. Alfie confeziona maglioncini per i pinguini da molti anni. Ma a
 giovare della sua passione per la maglia (che per 80 anni 
è stato anche il suo lavoro) sono amici e nipoti ai quali confeziona guanti,
 sciarpe e cappellini.
 
                
             
                Lazio, approvata la legge regionale sulla fauna selvatica 
                Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato con 31 voti favorevoli, sei
 contrari la proposta di legge 116 sulla fauna selvatica. A favore della legge
 Pd, FI, FdI e Ncd. Contrario il M5s, mentre Sel non ha partecipato al voto. Il
 provvedimento 
è nato da un’iniziativa bipartisan e una serie di modifiche introdotte dall’Aula su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura Sonia Ricci ha provocato la decadenza di numerosi degli emendamenti
 presentati (in tutto 532, di cui 480 di M5s). Gli 
“Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per
 la pianificazione e regolamentazione dell
’attività faunistico venatoria” si propongono, spiega la Regione, di andare oltre la semplice prevenzione e gli
 indennizzi in favore di coltivatori diretti e imprenditori agricoli. Scopo
 della legge 
è infatti anche “la tutela, la gestione, il controllo della fauna selvatica presente in maniera
 stabile o temporanea
”, insieme alla “conservazione degli habitat e a una corretta regolamentazione dell’attività faunistico-venatoria”. Definito un complesso sistema di interventi, tra i quali figura la “ricomposizione degli squilibri ecologici all’interno delle aree naturali protette regionali”. Indirizzi e direttive sono previsti per piani di abbattimento selettivo degli “ungulati cacciabili”, quali i cinghiali, ed è prevista la vendita delle carni degli animali uccisi. La Regione promuoverà il controllo delle specie che, “per presenza e densità eccessive”, danneggiano boschi, sistemi ecologici, agricoltura e assetto idrogeologico. La
 legge inoltre sostiene economicamente misure di prevenzione come recinzioni,
 coltivazioni a perdere e foraggiamento dissuasivo. Aiuti anche per chi si
 assicura. Potranno essere oggetto di indennizzo i danni alle colture, agli
 animali da reddito, agli impianti di irrigazione, alle serre, alle opere di
 protezione dei terreni coltivati e degli allevamenti. Previsto l
’indennizzo sia dei danni causati dalla fauna selvatica che di quelli - su
 proposta di Cristiana Avenali (Per il Lazio) - prodotti dall
’attività venatoria. Una struttura della direzione regionale Agricoltura, infine, gestirà il sistema di interventi previsto dalla legge, affiancata da un comitato
 scientifico. Scompare l
’Osservatorio faunistico regionale, i cui compiti passeranno alla neonata
 struttura, che operer
à in collaborazione con la direzione Ambiente allorché gli interventi ricadranno nelle aree protette. L’approvazione della legge è stata accolta con entusiasmo dalla Coldiretti. 
                
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