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News UIO Patologia Aviare Aprile 2013

Cina: in condizioni critiche i contaminati da H7N9 di Jiangsu e Anhui
 
Sono in condizioni critiche le quattro persone contaminate da H7N9 nel Jiangsu, cui l ’infezione da influenza aviaria è stata diagnosticata il 2 aprile scorso. Lo ha dichiarato l’Ufficio regionale per la Salute.




Aviaria killer, due morti in Cina per un nuovo ceppo mai trasmesso prima all’uomo
 
Il virus dell’aviaria torna a mietere vittime. In Cina, a Shanghai, due persone sono morte per un nuovo ceppo, secondo le autorit à finora mai rilevato nell’uomo. L’influenza killer ha colpito un ragazzo di 27 anni e un anziano di 87. Entrambi hanno contratto il ceppo H7N9 a febbraio e sono morti qualche settimana pi ù tardi a marzo, secondo quanto riferisce l’agenzia stampa cinese Xinhua. E ci sarebbe anche una donna in fin di vita, che si sarebbe ammalata non a Shanghai ma nella parte Est del «gigante rosso». Non è ancora chiaro come il ceppo di influenza aviaria si sia diffuso: i tre non si sono infettati fra loro e non hanno contagiato neanche i loro contatti pi ù stretti, a quanto riferiscono le autorità sanitarie cinesi. Secondo la Commissione per la salute nazionale e la pianificazione familiare, i due uomini morti e la donna in condizioni critiche avevano come sintomi tosse e febbre e poi hanno sviluppato una grave polmonite. Gli esperti hanno poi riferito sabato scorso che per tutti e tre i casi è stato identificato come causa l’H7N9, un ceppo di influenza aviaria che finora si riteneva non venisse trasmesso all ’uomo. Qualcuno lega il nuovo ceppo di aviaria ai maiali morti nel fiume. Una delle due vittime, infatti, il giovane di 27 anni, era un commerciante di suini. Semplice quindi collegare la sua morte con la sua attivit à e il ritrovamento nel fiume HangPu, che bagna Shanghai, di 15.000 carcasse di maiali morti. La causa della morte dei suini sarebbe da attribuire a un virus che per ò non si trasmette agli esseri umani. Le autorità sanitarie di Shanghai hanno specificato che nessun suino morto analizzato aveva contratto il virus dell ’aviaria H7N9. L’altro caso del nuovo ceppo dell’influenza aviaria che ha già fatto due vittime in Cina, sarebbe emerso nell’est del paese. Secondo informazioni che circolano su internet, ma che non hanno trovato conferme ufficiali da parte delle autorit à, una donna di 45 anni di Nanchino, a 300 chilometri da Shanghai, sarebbe ricoverata con una diagnosi da H7N9. Secondo le informazioni che circolano su internet, sarebbe stato un medico dell ’ospedale di Nanchino a mettere in rete la cartella clinica della donna dalla quale si evince l ’infezione. La donna della provincia del Jiangsu lavorava come macellaia in una polleria quando si è ammalata con febbre e tosse il mese scorso. Le sue condizioni sono peggiorate il 24 marzo ed è stata mandata in terapia intensiva e il 30 è stata confermata la diagnosi di H7N9. Non esiste vaccino che lo copra, ricorda la Commissione Salute, aggiungendo anche che sono in corso test per valutare appunto la sua capacit à di infettare gli esseri umani. Il ceppo più noto di aviaria, l’H5N1, ha causato più di 360 morti confermate dal 2003 e fatto strage di uccelli (decine di milioni). L ’Organizzazione mondiale della sanità ha però precisato che la maggioranza dei virus di questo tipo di influenza non infettano l ’uomo e la maggior parte dei casi di H5N1 sono stati associati a contatti con pollame infetto.




Nuova aviaria, primo contagio tra uomini

Massima allerta a Shanghai, dove una persona entrata in contatto con uno vittime della nuova influenza aviaria H7N9 è stata ricoverata in ospedale per aver contratto lo stesso virus. E’ il primo caso del genere: finora le autorità sanitarie avevano smentito che il contagio potesse avvenire tra esseri umani, ma soltanto a contatto con pollame infetto. E ’ Shanghai il fulcro dell’epidemia. Sono 14 i contagiati, sei dei quali morti. L’ultima vittima è un uomo di di Hangzhou, nella provincia orientale dello Zhejiang, non lontano da Shanghai. Tra i contagiati, due persone sono ricoverate in gravi condizioni a Shanghai, due nella provincia del Jiangsu, uno nello Zhejiang e uno nell ’Anhui. Ue: nessun rischio dalla Cina - L’Europa, almeno per il momento, non corre rischi dalla diffusione in Cina della nuova influenza aviaria. “E’ stata effettuata un’analisi del rischio e a questo stadio riteniamo non ci sia motivo di inquietudine ”, ha detto Frederic Vincent, portavoce del commissario Ue alla salute Tonio Borg. “Del resto - ha aggiunto - l’Ue non importa polli freschi dalla Cina”.




Cina: nuova aviaria, salgono a 21 i casi di H7N9

In Cina sono saliti a 21 i casi di nuova influenza aviaria confermati dalle autorit à sanitarie, mentre resta fermo a 6 il bilancio delle vittime del virus H7N9. I pazienti colpiti dall ’infezione, tra cui anche un bimbo di 4 anni, sono tutti residenti a Shanghai (10, con 4 decessi) o nelle province orientali Jiangsu (6), Zhejiang (3, con 2 decessi) e Anhui (2).




Cina: Pechino al lavoro per vaccino contro virus H7N9

La Cina si è messa al lavoro per sviluppare un vaccino contro la nuova influenza aviaria H7N9. Lo ha annunciato Liang Wannian, direttore dell ’Ufficio prevenzione e controllo dell’influenza H7N9, attivato dalla Commissione nazionale per la salute e la pianificazione familiare (Nhfpc). Perch é il prodotto approdi sul mercato ci vorranno da 6 a 8 mesi, ha stimato l’esperto, precisando tuttavia che il vaccino sarà messo in produzione solo se il virus diventerà capace di trasmettersi da uomo a uomo.




Cina: Oms, niente panico su aviaria H7N9, no prove di contagio uomo-uomo

Niente panico sulla nuova influenza aviaria: le infezioni da virus H7N9 nell’uomo sono isolate e potrebbero rimanerlo, tranquillizza Michael O’Leary, rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Cina, intervenuto a una conferenza stampa organizzata dalla Commissione nazionale per la salute e la pianificazione familiare (Nhfpc). L ’esperto ha ribadito anche che, al momento, non esistono prove sulla capacità del virus di trasmettersi da uomo a uomo, benché fra i 6 morti segnalati finora ci siano un padre e suo figlio. Anche il secondo figlio dell ’uomo si è ammalato, ma è guarito. “La presenza dell’infezione in un gruppo familiare aumenta la possibilità di una trasmissione uomo-uomo, ma in questo caso 2 dei 3 casi non sono stati confermati in laboratorio ”, puntualizza O’Leary.




Primo identikit nuovo virus aviaria H7N9

Un’infezione moderata, che al momento si trasmette solo dai volatili all’uomo e incapace di trasmettersi da uomo a uomo, ma da non perdere assolutamente di vista perch é in breve tempo potrebbe diventare molto più aggressiva e pericolosa. A tracciare un primo identikit del nuovo virus H7N9 responsabile dell ’influenza aviaria recentemente comparso nella Cina orientale sono gli esperti internazionali che lo stanno studiando sul campo.




Shangai, aviaria, uccisi 20mila volatili, chiusi mercati  
 
Le autorità di Shanghai hanno soppresso oltre 20.000 volatili in un solo mercato della città, mentre è stato ordinato il controllo e la chiusura degli altri mercati di pollame. Lo riferisce l ’agenzia Nuova Cina. In totale, 20.536 tra polli, anatre, oche e piccioni dal mercato degli uccelli di Huhuai, nel distretto di Songjiang a Shanghai, sono stati soppressi. Il mercato è lo stesso nel quale sono stati trovati piccioni in vendita contagiati dal virus della nuova influenza aviaria H7N9. Chiuso il mercato e soppressi gli animali, si è passato alla disinfezione dei locali e delle stie, il tutto avvenuto di notte. Poco fa le autorit à di Shanghai hanno annunciato la chiusura di tutti i mercati di pollame della citt à, come mossa preventiva almeno fino a quando non saranno eseguiti test. Analisi in corso anche nei confronti dell ’uomo ricoverato con i sintomi dell’influenza dopo essere stato a contatto con una delle vittime dell’H7N9 a Shanghai.




Aviaria: Cina, ‘task force’ monitora migrazione uccelli nel Paese

Gli scienziati cinesi hanno intensificato il monitoraggio delle rotte di migrazione degli uccelli dal sud al nord del Paese per prevenire la diffusione su larga scala del virus H7N9. Secondo Yu Kangzhen, responsabile dei veterinari del ministero dell ’Agricoltura cinese “sono proprio gli uccelli migratori ad aver portato il virus H7N9 responsabile della nuova influenza aviaria in Cina ”. La rete, formata da una decina di centri del China Wildlife Conservation Association, ha iniziato i controlli dei percorsi delle migrazioni che sono iniziate proprio in questo periodo.




Aviaria: 2 nuovi casi di H7N9 in Cina, bilancio sale a 35

Due nuovi casi di virus H7N9 sono stati registrati in Cina, nella provincia orientale dello Jiangsu. Il bilancio totale delle infezioni da nuova influenza aviaria sale quindi a 35.




Aviaria: vaccino anti H7N9 in 7 mesi, annuncio ministeri cinesi

La Cina ha lanciato ufficialmente un progetto di ricerca per lo sviluppo di un vaccino contro il nuovo virus aviario H7N9. Il prodotto ‘scudo’ dovrebbe essere pronto entro 7 mesi, secondo quanto riferito in una nota delle istituzioni. Il programma è stato avviato congiuntamente dal ministero della Scienza e della tecnologia e dalla Commissione per la salute nazionale e la pianificazione familiare.




Aviaria: in Cina salgono a 10 morti da H7N9, in tutto 38 casi

La Cina ha confermato 5 nuovi casi di nuovo virus aviario H7N9, tra i quali un paziente deceduto. Il bilancio dell ’infezione sale quindi a 10 morti, su un totale di 38 casi. Tre delle nuove diagnosi (compreso il nuovo decesso) riguardano la municipalit à di Shanghai, mentre due la provincia dello Jiangsu. Le autorità sanitarie ribadiscono che non esiste alcun legame fra i casi confermati finora, e che al momento non è provata la capacità di virus di trasmettersi da uomo a uomo.




Entro aprile la nuova Legge europea di sanità animale

Secondo la FVE, la prima proposta ufficiale della nuova Animal Health Law arriver à entro aprile. Nella sua ultima newsletter la FVE plaude alla “veterinary farm visits”. Secondo le anticipazioni della Federazione dei Veterinari Europei, la Commissione Europea sta per presentare per la prima volta, in via ufficiale, la nuova Animal Health Law. Il testo è atteso per la fine di aprile. Si tratta di una legge di riordino delle norme europee di sanit à veterinaria e dei controlli veterinari ufficiali, destinata a riformare profondamente il quadro normativo attuale. L ’obiettivo è un testo unico, che enfatizzerà il concetto di One Health e- è sempre la FVE a dirlo- evidenzierà l’importanza delle prestazioni veterinarie come “bene pubblico”. La nuova Animal Health Law definirà le responsabilità e i compiti della professione veterinaria e la FVE ha suggerito di includervi la definizione di Medico Veterinario adottata durante la General Assembly del 2011. In particolare, la FVE apprezza la previsione che gli allevatori europei siano regolarmente assistiti in allevamento dai medici veterinari, perch é una regolare assistenza veterinaria è una “pietra angolare della prevenzione”. La salute degli allevamenti, attraverso un sistema di “herd health visits”, andrà oltre l’approccio alla biosicurezza, per coprire anche le consulenze sulla prevenzione delle malattie che possono impattare sulla salute animale sul benessere animale e sulla sanit à pubblica. Per ragioni storiche, alcune figure professionali diverse dai veterinari potranno assumere dei ruoli in acquacoltura. Al riguardo la FVE prendendo atto di questo processo, suggerisce che le competenze si svolgano sotto il controllo veterinario. Per quanto riguarda i programmi di finanziamento pluriennale, in particolare i fondi per i programmi di eradicazione delle malattie, la Commissione europea è giunta alla quinta versione di un provvedimento atteso entro il 1 gennaio 2014.




Nuova aviaria nata da virus ‘Arlecchino’

Il virus dell’influenza aviaria H7N9 è un Arlecchino con caratteristiche mai viste prima d’ora. È nato da frammenti di virus diversi ricombinati fra loro in un mix che gli permette di circolare invisibile perch é è innocuo per i volatili. La sua presenza si fa sentire aggressiva solo quando contagia l ’uomo. Per questo gli esperti internazionali sono preoccupati. Al momento non sono documentati casi di trasmissione da uomo a uomo. Intanto è stata completata la mappa genetica del virus.




Aviaria: in Cina morti da virus H7N9 salgono a 14, in tutto 63 casi

Un’altra morte a causa della nuova aviaria in Cina. È deceduta domenica notte una donna di 77 anni che era precedentemente risultata positiva al test dell ’H7N9. Il numero totale dei casi di contagio da nuovo virus è salito a 63, mentre il numero totale delle vittime a 14. Per ora i casi sembrano rimanere confinati in Cina, in particolare 24 a Shanghai, 17 nello Jiangsu, 16 nello Zhejiang, 3 nell ’Anhui, 2 nello Henan e uno a Pechino.




Cina, l’aviaria fa 16 morti e 77 contagi

In Cina altre due persone sono morte per la nuova variante del virus dell’influenza aviaria, portando a 16 il totale dei decessi da H7N9, mentre il governo avverte che il numero di contagiati potrebbe aumentare. Le ultime vittime erano di Shanghai, dove è concentrata la maggioranza dei 77 casi. La fonte del contagio resta sconosciuta e finora non si è verificato il passaggio diretto del virus tra esseri umani. In alcuni mercati avicoli che restano nel mirino dell ’indagine di Cina e Fao una serie di uccelli sono risultati positivi. Secondo un’analisi dell’agenzia Reuters, basata sulle notizie diffuse dai media cinesi, solo 10 delle 77 persone contagiate sono state a contatto col pollame. L ’epidemia di aviaria ha provocato un brusco calo nel consumo di pollo: il settore ha perso oltre un miliardo di euro in due settimane. Le autorit à hanno ordinato la macellazione di migliaia di uccelli e la chiusura di mercati di pollame vivo sia a Shanghai che a Pechino. Una missione di esperti dell ’Organizzazione mondiale della Sanità sarà in Cina nei prossimi giorni per fare il punto della situazione. Il nuovo sottotipo di virus dell ’influenza A è il prodotto di un riassortimento genetico di virus di ospiti diversi. «In un rapporto scientifico pubblicato in questi giorni sul New England Journal of Medicine Gao e collaboratori hanno descritto la storia clinica di tre pazienti, due di Shangai e uno di Anhui, e le sequenze genetiche del virus che li ha uccisi - spiega Massimo Galli, professore di Malattie Infettive all ’Università degli Studi di Milano e direttore della Terza Divisione di Malattie Infettive all ’ospedale Luigi Sacco -. Ne è emerso che uno dei ceppi isolati a Shangai era diverso dagli altri due, che invece, seppur isolati in persone residenti a pi ù di 400 chilometri di distanza, sono risultati simili; che degli otto sementi in cui è diviso il genoma del virus, sei sono quasi identici a quelli di un ceppo H9N2 isolato nell ’area di Pechino in un uccello migratore, la peppola ( Fringilla montifringilla) presente nell’intera Eurasia; che dei restanti due segmenti quello che codifica per l’emagglutinina (in questo caso, ovviamente, un H7) presenta una discreta affinità con quello di un virus H7N3 isolato in anatre domestiche nella provincia cinese dello Zhejiang nel 2011 , mentre meno certa è la provenienza del segmento N, in questo caso un N9, che somiglia a quello di un virus H7N9 isolato nel 2011 in uccelli selvatici in Corea. La sequenza del segmento N dei ceppi isolati nei tre sfortunati pazienti è però molto divergente da quella di questo ceppo “coreano”, e quindi potrebbe avere diversa origine». Un gruppo giapponese, che ha pubblicato uno studio sulle stesse sequenze virali (Kageyama et al. Eurosurveillance), rileva una “somiglianza” del 96% di questo N9 con quello di un H11N9 a bassa patogenicità isolato nel 2010 nella Repubblica Ceca. «Il virus trasmesso all’uomo appare quindi come un prodotto di un riassortimento di geni di virus esclusivamente aviari (non sembra, in altre parole, che ci siano altri mammiferi di mezzo) - prosegue Galli - e almeno due virus dello stesso nuovo sottotipo, ma gi à in parte diversi tra loro, siano stati causa di infezioni umane più o meno contemporanee nello stesso distretto di Shangai. Tutti e tre gli isolati sono privi, nella sequenza del gene dell ’emagglutinina, delle caratteristiche che possono conferire un’elevata patogenicità, il che fa si che l’infezione con questo sottotipo virale sia negli uccelli asintomatica o comunque benigna, rendendo cos ì difficile tracciare gli spostamenti del virus e adottare tempestive misure di contenimento. L ’emagglutinina di questo virus potrebbe essere inoltre particolarmente adatta per l ’adesione alle cellule polmonari umane. Un’altra caratteristica in un’altra proteina virale (la sostituzione E627K in PB2) è associata alla facilitazione all’adattamento ai mammiferi. I tre pazienti sono stati trattati in ritardo, e questo contribuisce a spiegare la scarsa efficacia in loro del trattamento con oseltamivir, al quale il nuovo H7N9 risulta comunque sensibile. Il riconoscimento tempestivo e l ’immediato trattamento degli infettati potrebbe in futuro ridurre la letalità dell’infezione».




Farmaci per uso umano? Nemmeno se prescritti dal veterinario

Le parafarmacie non possono vendere farmaci con obbligo di prescrizione per uso umano nemmeno se la ricetta provenisse da un medico veterinario ed il prodotto fosse destinato alla somministrazione su animali. È la risposta del Ministero della Salute ad una esplicita richiesta di Federfarma Servizi. Il dubbio di Federfarma Servizi era nato dopo l ’introduzione del decreto Cresci-Italia. Secondo l’articolo 10 e 11 d.lgs 193/2006, un veterinario può prescrivere farmaci per uso umano nel caso in cui non esistano medicinali veterinari autorizzati per curare una determinata affezione di specie animale. Come comportarsi se una parafarmacia chiede di essere rifornita di un etico di fascia A o C asserendo che il farmaco è destinato all’uso veterinario? Questo in sostanza il dubbio di Federfarma Servizi. La risposta del Ministero non lascia spazi ai dubbi: le parafarmacie non possono avvalersi delle deroghe del d.lgs relative agli etici per uso umano.




Aviaria: 4 nuovi malati in Cina, bilancio sale a 87 casi e 17 morti

Quattro nuovi casi di infezione da virus H7N9 sono stati confermati tra Shangai e le province di Jiangsu e Zhejiang, portando il bilancio della nuova influenza aviaria in Cina a 87 casi di cui 17 morti. Secondo quanto riferito dalle autorit à sanitarie locali, due dei pazienti neo diagnosticati sono in gravi condizioni.




Rapporto EMA, nuovi farmaci soprattutto per gli animali da compagnia

La European Medicines Agency ha pubblicato il Rapporto sulle sue attività nel 2012. Il documento mette in luce le direzioni della ricerca farmaceutica, quali saranno i settori pi ù interessati dall’introduzione di nuovi farmaci e quali strategie l’Agenzia sta portando avanti a tutela della salute pubblica. Quello degli animali da compagnia è uno dei settori in crescita dal punto di vista delle domande di autorizzazione di nuovi prodotti. Nel 2012 l ’Agenzia ha ricevuto 12 domande di avvio della valutazione ai fini dell’autorizzazione all’immissione in commercio di nuovi medicinali veterinari. Mentre in passato il numero di domande per vaccini e farmaci era simile, con circa la met à dei prodotti per animali produttori di alimenti, nel 2012, l’83% delle domande riguardavano farmaci e 9 su 10 erano prodotti rivolti alla cura degli animali da compagnia. Questi prodotti sono spesso adattamenti di medicinali umani o nuove combinazioni; la maggioranza (75%) sono prodotti per il trattamento o la prevenzione di parassiti negli animali da compagnia, nel complesso, solo il 25% delle domande erano per animali produttori di alimenti. Nel 2012, il CVMP ha emesso 9 pareri favorevoli per medicinali veterinari, cos ì suddivisi: 4 per nuovi farmaci, 4 per nuovi prodotti immunologici, e 1 generico. In costante aumento le richieste di pareri scientifici (28 nel 2012) su qualit à, efficacia, sicurezza e limite massimo di residui. Grande attenzione, nel Rapporto EMA 2012, anche alla resistenza antibiotica: l ’Agenzia ha rilasciato, su richiesta, 9 opinioni scientifiche su prodotti contenenti antimicrobici destinati ad animali da allevamento, per assicurare che nelle autorizzazioni fossero specificate le condizioni d ’uso appropriate. L’EMA dà molta importanza al coordinamento tra farmaci umani e veterinari non solo per quanto attiene le competenze specifiche dell ’agenzia (autorizzazione, valutazione, standard, ricerca, evoluzione, disponibilit à, ecc.) ma anche in relazione al contrasto della resistenza antimicrobica sia per la salute delle persone che degli animali. Nel 2012 l ’Agenzia ha emanato una serie di raccomandazioni per l’uso prudente dei medicinali veterinari contenenti cefalosporine di terza e quarta generazione nei trattamenti sugli animali produttori di alimenti.  Fra le attività svolte, EMA evidenzia anche la consultazione  su scala europea per conoscere i comportamenti prescrittivi dei medici veterinari e la pubblicazione del II Rapporto ESVAC, nell ’ottobre del 2012, con i dati di vendita 19 Paesi Europei, fra i quali non è presente il nostro Paese. L’Italia sarà presente nel prossimo rapporto ESVAC, in via di pubblicazione.




Aviaria: Cina, 102 casi di virus H7N9 e 20 morti

In Cina sono salite a 102 le persone colpite dall’influenza da virus aviario H7N9. Le autorità sanitarie locali hanno aggiornato al rialzo anche il bilancio dei morti, arrivate a 20. Secondo l ’ultimo bollettino della Commissione per la salute nazionale e la pianificazione familiare, 12 pazienti sono stati dimessi dall ’ospedale dopo essere stati trattati, mentre altri 70 sono ancora ricoverati e in terapia.




AISA, andamento del mercato dei farmaci veterinari

A tracciare il bilancio è Roberto Cavazzoni, direttore dell’Aisa, l’Associazione Nazionale imprese salute animale che raggruppa 23 aziende italiane e multinazionali operanti nel settore farmaceutico veterinario. “Le aziende - dice Cavazzoni all’Adnkronos Salute - stanno portando in commercio un numero sempre maggiore di prodotti innovativi: si pensi al vaccino contro la leishmania, o a quello contro il West Nile. In pi ù, è aumentata la sensibilità dei proprietari di animali da compagnia nei confronti delle necessità di cura dei loro pet. Questi sono i due maggiori driver di questa buona performance, che globalmente risulta ‘frenata’ da quella dei medicinali destinati ad animali da reddito. Dobbiamo poi constatare un sempre maggior incremento dei farmaci generici che tendono a diminuire i valori a parit à di volumi. Ma i volumi - assicura - ci sono. Per il 2013 non si prevedono variazioni significative sul dato complessivo ”. Secondo l’Associazione, “la situazione economica generale si abbatte sul settore che comunque, grazie alla sua anticiclicit à, riesce a contenere le perdite. Ed esiste ancora un importante utilizzo di farmaco a uso umano in sostituzione di quello veterinario, utilizzo che si acuisce nei momenti di crisi ”. Un fenomeno che alle aziende “porta una perdita stimata attorno ai 60-80 milioni di euro - dice Cavazzoni - perci ò su questo argomento stiamo lavorando con i veterinari e vorremmo coinvolgere anche i farmacisti per far comprendere che, pur avendo lo stesso principio attivo di farmaci umani, quelli veterinari sono diversi e studiati appositamente per gli animali, devono avere una loro nicchia ”. Per l’Aisa “non mancano comunque note positive che potrebbero avere buone ripercussioni in un futuro a medio e breve termine: grazie al recente decreto liberalizzazioni, infatti, le parafarmacie diventano un nuovo canale di vendita per i nostri farmaci che si va ad affiancare alle farmacie e ai grossisti di farmaci ”. I numeri confermano che la convivenza con gli animali da compagnia è oggi diventata sempre più stretta: le dimensioni degli appartamenti si riducono drasticamente e i contatti fra uomo e animale diventano sempre pi ù frequenti e intensi. Quindi da una parte c’è uno scambio di affetto, di tenerezze e di effusioni; dall’altra anche la condivisione di tutti gli agenti presenti nell’aria fra cui microbi e parassiti. Ma chiunque può tranquillamente coccolare il proprio ‘amico’ e continuare a essere in simbiosi con lui, basta prendersene cura, facendo attenzione soprattutto alla prevenzione e, quando occorre, offrendo loro un ’adeguata e responsabile terapia, sottolinea l’Aisa. Fra gli animali da compagnia, per il loro stile di vita, sono i cani ei gatti i pi ù esposti alle malattie. Ma è semplice scongiurare il pericolo e assicurarsi che il proprio animale sia in perfetta forma: la vaccinazione è il metodo che mette al riparo ‘Fido’ e ‘Micio’ da questi problemi. Fra le patologie che colpiscono gli animali da compagnia, alcune possono rivelarsi - se trascurate - potenzialmente pericolose anche perch é trasmissibili all’uomo, un fenomeno noto come zoonosi. In tutti questi casi, i vaccini da una parte liberano gli animali dalla possibilit à di provare disagio e dolore; dall’altra escludono che alcune infezioni possano coinvolgere gli uomini. La prevenzione consente di evitare che il problema si complichi e quindi debba essere affrontato con terapie antibiotiche o altre sostanze specifiche. Essenziali sono infine i trattamenti antiparassitari: pulci e zecche (queste ultime soprattutto per i cani) sono i parassiti pi ù comuni che li attaccano. Programmi specifici di trattamento, cadenzati durante l ’anno, proteggono dalle infestazioni i cani e i gatti evitando fastidi sia per gli animali che possibili problemi anche per l ’uomo. I prodotti specifici, consigliati dal medico veterinario, sono facilmente reperibili presso le farmacie o nei petshop.




Aviaria uomo-uomo? Lo diranno i 15 esperti internazionali dell’OMS

Padre e figlio sono stati contagiati dall’H7N9. Il caso di Shanghai è sotto stretta osservazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il virus può essere trasferito da persona a persona? L’equipe medica cinese che sta seguendo il caso ha dichiarato che entrambi potrebbero essere stati infettati dalla stessa fonte dell ’infezione. Michael O’Leary, a capo dell’ufficio dell’Oms in Cina, ha anche spiegato che qualora il virus potesse diffondersi da uomo a uomo la trasmissione non sarebbe affatto semplice, poich é in tal caso sarebbero stati osservati parecchi di questi casi fra persone abituate a condividere gli stessi ambienti. Il presidente Xi Jinpingha esortato le autorit à di governo a mettere in atto le misure più opportune per contenere la diffusione dell’influenza aviaria H7N9. Attualmente sono state registrate 91 infezioni, 17 di queste hanno avuto decorso fatale. L ’OMS insieme alla Commissione Nazionale per la Salute e la Pianificazione Familiare sta conducendo un ’indagine nelle zone colpite dal virus H7N9, al fine di trarre un vademecum di raccomandazioni da trasmettere alla popolazione. Il team di lavoro è composto da 15 esperti internazionali provenienti oltre che dalla Cina, anche da Stati Uniti, Europa e Australia. Gi à alla fine della prossima settimana la squadra di esperti dovrebbe rientrare a Pechino per comunicare i risultati e le linee guida da seguire. I fatti sembrano indicare nel pollame il principale veicolo di trasmissione ma gli epidemiologi non sono riusciti a stabilire un legame forte fra volatili e uomo, cos ì come sono risultati negativi tutti i test del virus H7N9 sui maiali.




Influenza aviaria, per Oms nuovo ceppo “uno dei più letali”

La nuova variante di influenza aviaria che ha provocato la morte in Cina di 22 persone è “una delle più letali” ed è anche più facilmente trasmissibile agli esseri umani rispetto al ceppo che dal 2003 ha ucciso diverse centinaia di persone in tutto il mondo. Lo ha detto Keiji Fukuda, assistente direttore generale dell ’Organizzazione mondiale per la sanità. Il virus H7N9 finora ha contagiato 108 persone in Cina da marzo scorso, secondo l ’Oms. Anche se non è esattamente chiaro come i pazienti possano aver contratto l’infezione, gli esperti finora non hanno prove dello scenario più temuto, quello di un contagio tra esseri umani. Un team internazionale di ricercatori guidati dall ’Oms e dal governo cinese ha condotto un’indagine di cinque giorni in Cina, ma ha spiegato di non aver fatto progressi per determinare se il virus possa trasmettersi tra persone. Fukuda, che è responsabile della sicurezza sanitaria per l’Oms, ha detto che “la situazione resta complessa e difficile ed è in evoluzione”. Sebbene il ceppo H7N9 abbia finora un tasso inferiore di mortalità rispetto ad altre varianti, Fukuda ha affermato che “Questo è certamente uno dei virus dell’influenza più letali visti finora”. Uno dei problemi dell’indagine sanitaria è quello che mancano segni evidenti di malattia nel pollame, il che “rende più difficile tracciare e controllare” il virus. Fukuda ha anche detto che sulla base delle prove raccolte, “questo virus è più facilmente trasmissibile dal pollame agli esseri umani rispetto al virus H5N1”, che ha provocato a livello mondiale 371 morti dal 2003.