Unione Italiana Ornitofili
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News Patologia Aviare Gennaio 2010


Fiesso Umbertano, influenza aviaria in un allevamento avicolo 
 
Al termine dei controlli, sono risultati positivi a un sottotipo di virus dell’influenza aviaria 1.685 polli dell’allevamento «San Donato» gestito dal quarantanovenne P.C., a Fiesso Umbertiano. I volatili dovranno così essere abbattuti per evitare il diffondersi del contagio. Pericoli per l’uomo non sembrano esserci visto che il ceppo virale individuato risulta essere inserito tra quelli catalogati a bassa virulenza. A scoprire la presenza di animali infetti è stato un veterinario dell’Usl 18 nel corso di alcuni controlli di routine eseguiti l’altro ieri. Subito sono stati avvisati per l’avvio delle procedure sanitarie del caso il sindaco di Fiesso Umbertiano e i carabinieri della compagnia di Castelmassa. La Regione ha emanato il decreto che autorizza l’abbattimento dei volatili, un provvedimento che serve a creare la classica «cintura di sicurezza» nell’allevamento di via San Donato. Da principio la stima di esemplari da sopprimere s’era attestata attorno alle 2.500 unità, ma poi la cifra è stata ridotta. Il principio che sta alla base della scelta di procedere all’abbattimento è quello della massima precauzione. In base a questa impostazione, si considera l’influenza aviaria pericolosa anche quando è dovuta a ceppi di virus con bassa patogenicità, come nel caso scoperto l’altro ieri a Fiesso Umbertiano. Non è il primo caso del genere in cui s’imbatte l’azienda altopolesana che alleva cani di piccola e media taglia, conigli, volatili e cavalli. Nel luglio del 2007 in via San Donato vennero eliminati circa duemila esemplari tra polli, anatre e quaglie.  



Malattia letale colpisce pipistrelli Usa ma non quelli europei


Pipistrelli Europei più forti di quelli americani. Una malattia presente , ma non letale tra i mammiferi nostrani, sta decimando una delle colonie di pipistrelli più importanti d’America. Secondo quanto stimano i biologi solo negli ultimi tre anni, come si legge sulle pagine della rivista scientifica Nature, alcuni siti di ibernazione sono stati completamente distrutti; in America per colpa della White Nose Syndrome, un fungo che ricopre il muso e il corpo dei pipistrelli mentre stanno in letargo, sono morti più di un milione di esemplari. La mortalità di massa dei piccoli mammiferi ha fatto scattare l’allarme anche in Europa. I dati delle analisi si sono però rivelate per adesso rassicuranti: molti paesi tra cui Ungheria, Germania , Svizzera e Francia hanno confermato l’esistenza del fungo, ma senza alcun tasso di mortalità. Il motivo di questa “superiorità europea” secondo David Blehert, microbiologo presso l’Us Geological Survey’s National Wildlife Health Center del Wisconsin, è forse da attribuire ad una coevoluzione con il fungo per cui il pipistrello ha sviluppato una resistenza immunitaria. “Sarà interessante vedere cosa succederà da qui a tre anni - ha commentato Blehert - si può sperare che succeda in America come in Europa senza una vera esplosione della sindrome. Ma il tempo purtroppo non è dalla parte dei pipistrelli del nord America”.



 
Zoonosi, in Europa calano infezioni da animali a uomo 
 
Calano le infezioni da animale a uomo in Europa. Secondo i dati dell’ultimo rapporto EFSA (insieme all’Ecdc) sulle zoonosi e le infezioni alimentari nell’Unione Europea, il numero di casi umani delle tre più importanti infezioni zoonotiche è stato inferiore nel 2008 rispetto al 2007. La Campilobatteriosi rimane l’infezione da animale più frequente negli esseri umani in tutta l’Unione europea, con 190.566 casi notificati nel 2008 (in calo da 200.507 nel 2007). Nei prodotti alimentari, il Campylobacter, che può causare diarrea e febbre, è stato in gran parte riscontrato nelle carni di pollame crudo ma anche negli animali vivi, in particolare pollame, suini e bovini. La Salmonella, la seconda più segnalata infezione zoonotica negli esseri umani, è notevolmente diminuita per il quinto anno consecutivo, con 131.468 casi nel 2008 rispetto ai 151.998 nel 2007, con una diminuzione del 13,5%. Rimanendo tuttavia la causa più frequente di focolai di tossinfezione alimentare. La Salmonella è stato trovata più frequentemente nel pollo, nel tacchino e nella carne di maiale. Limitatamente alle popolazioni animali, una diminuzione importante della Salmonella Enteritidis, il tipo che colpisce più frequentemente gli esseri umani, è stata osservata nelle galline ovaiole. Il 2008 è stato il primo anno in cui gli Stati membri hanno attuato un nuovo programma messo in atto da parte della Commissione UE per ridurre la prevalenza della salmonella nelle ovaiole; 20 Stati membri hanno già raggiunto il target di riduzione fissato per lo scorso anno. Questo potrebbe essere il motivo del calo delle infezioni da Salmonella Enteritidis negli esseri umani, secondo l’Efsa, dal momento che le uova sono la fonte più importante per queste infezioni.