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                Unione Italiana Ornitofili 
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                NEWS Patologia Aviare Marzo 2015 
             
                Aviaria, “ragionevole rischio di trasmissione alla popolazione domestica” 
                Chiesta in Commissione Affari Sociali la revisione dei provvedimenti
 dirigenziali emanati per fronteggiare il rischio di diffusione del virus
 influenzale sottotipo H5N8. Secondo il parlamentare Stefano Borghesi, che ha
 presentato in proposito una interrogazione, i provvedimenti ministeriali contro
 il virus influenzale sottotipo H5N8 ad alta patogenicit
à “stanno causando un danno economico e sociale a migliaia di cittadini e
 lavoratori
”. La richiesta dell’interrogante al Ministero della Salute è stata dunque di rivedere i provvedimenti adottati, suggerendo di porre in
 quarantena una zona cuscinetto di 10 chilometri intorno al solo allevamento
 dove il ceppo di virus 
è stato riscontrato. Il Sottosegretario De Filippo ha risposto in Commissione Affari Sociali che le
 iniziative ministeriali adottate, sono 
 coerenti con le disposizioni comunitarie e in particolare con la decisione della
 Commissione 734/2005/CE, in base alla quale gli Stati membri devono provvedere
 affinch
é, nelle zone del loro territorio, identificate come particolarmente a rischio di
 introduzione dell
’influenza aviaria, venga vietato l’uso di volatili degli ordini 
                Anseriformes e Charadriiformes come richiami («uccelli da richiamo»). La stessa Decisione ha previsto che gli Stati membri riesaminino
 periodicamente le misure adottate, per garantire l
’adeguamento al cambiamento della situazione epidemiologica e ornitologica nelle
 zone del loro territorio da essi riconosciute particolarmente a rischio di
 introduzione dell
’influenza aviaria. Su queste basi,  il Ministero della salute ha ritenuto di sospendere la deroga al divieto di
 utilizzo dei succitati richiami vivi, a seguito del focolaio di influenza
 aviaria ad alta patogenicit
à (H5N8 HPAI) nell’area geografica nella quale è presente la maggiore densità di anatidi svernanti a livello nazionale. Nel suo atto parlamentare, Borghesi
 citava gli esempi di altri Stati membri: 
“è stato dichiarato dalle autorità sanitarie olandesi, britanniche e tedesche, ove il ceppo di virus si è scoperto agli inizi di novembre 2014 e confermato dalla stessa Commissione
 europea, che ci sia poco da temere, precisando che il rischio per la salute
 pubblica 
è molto basso e non c’è alcun pericolo per la catena alimentare addirittura precisando che a differenza
 dell
’H5N1 il virus H5N8 è altamente contagioso negli uccelli, ma non è mai stato scoperto negli esseri umani; nel Regno Unito, le autorità hanno semplicemente imposto una zona di quarantena di dieci chilometri attorno
 alla fattoria dello Yorkshire dove 
è stato trovato il virus; nei Paesi Bassi è stato deciso un blocco di soli tre giorni delle esportazioni di tutto il
 pollame e una quarantena di trenta giorni attorno all
’allevamento colpito”. Per quanto riguarda le misure adottate dagli altri Stati membri, “ritengo opportuno segnalare - ha affermato il Sottosegretario-  che in Olanda, territorio nel quale la densità degli allevamenti avicoli è paragonabile a quella presente nel nord Italia, l’attività venatoria è stata immediatamente sospesa su tutto il territorio nazionale, dopo la conferma
 del primo focolaio di influenza sottotipo H5N8
”. “Concludo rappresentando, che si deve tener conto che il virus influenza
 sottotipo H5N8 pu
ò causare negli anatidi infezione in assenza di sintomatologia”- ha affermato il rappresentante del Governo, aggiungendo che “non è da sottovalutare che tale possibilità comporta un ragionevole rischio di trasmissione alla popolazione domestica, con
 potenziali e gravissime conseguenze per il settore produttivo nazionale
”. 
                
             
                Newcastle: protocollo di gestione di sospetti o casi di malattia 
                Il Centro di Referenza e il Ministero della Salute hanno ritenuto ‘indispensabile’ un protocollo di gestione di eventuali sospetti o casi di malattia di
 Newcastle. Il protocollo di gestione, diffuso oggi dalla Direzione Generale
 della Sanit
à Animale ai Servizi Veterinari regionali e agli Istituti Zooprofilattici,
 dispone le misure da applicare o da non applicare nei casi che coinvolgono
 volatici selvatici, piccioni viaggiatori o uccelli tenuti in cattivit
à. 
                
             
                Casi che coinvolgono volatili selvatici - Ai sensi dell’art. 1 del D.P.R. 15 novembre 1996, n.657 non si applicano le misure sanitarie
 previste dallo stesso decreto se la malattia viene individuata negli uccelli
 selvatici che vivono in libert
à, fermo restando l’obbligo del Ministero della Salute di segnalare alla Commissione europea le
 eventuali misure di lotta adottate.
 
                
             
                Casi che coinvolgono piccioni viaggiatori o uccelli tenuti in cattività - Devono essere adottate le misure previste all’art. 19 del d.P.R. 657/96. In particolare:  
                
             
                a) I Servizi veterinari dovranno confermare o escludere la presenza della
 malattia, provvedendo al prelievo di idonei campioni per gli esami diagnostici
 e inviarli all
’IZS competente per territorio. 
                
             
                b) In caso di conferma porre sotto controllo ufficiale l’azienda ed effettuare l’indagine epidemiologica. 
                
             
                 c) Sulla base della situazione epidemiologica e della sintomatologia clinica
 presente, disporre in
 
                
             
                alternativa o l’abbattimento dei soggetti presenti o il sequestro per almeno 60 giorni dopo la
 scomparsa dei sintomi clinici della malattia. 
 
                
             
                d) Effettuazione delle operazioni di pulizia e disinfezione e trattamento dei
 materiali potenzialmente contaminati. 
 
                
             
                e) Il Servizio veterinario regionale trasmetterà al Ministero della salute le informazioni sulla situazione epidemiologica e
 sulle misure di controllo adottate, secondo il modello di cui all
’Allegato VI al d.P.R. 657/96. 
                
             
                Precisazioni sui rapporti di prova - La nota ministeriale contiene anche indicazioni sul nuovo piano vaccinale e
 precisazioni riguardanti i rapporti di prova trasmessi dal Centro di Referenza
 Nazionale. Nel rapporto di prova relativo a campioni prelevati da volatili
 domestici dovr
à sempre figurare, tra le analisi previste sui ceppi di Paramyxovirus di tipo I
 (APMV-1) isolati o inviati da altri laboratori, il test di patogenicit
à intracerebrale (ICPI).  Inoltre, l’applicazione delle misure previste dalla normativa vigente (d.P.R. n. 657/96)
 dovranno essere disposte solo quando la diagnosi di malattia di Newcastle 
è ufficialmente confermata dal Centro di Referenza Nazionale (conclusione test
 ICPI). In caso di valore di ICPI 
≤0,7 nel rapporto di prova relativo a isolamento di APMV1 da volatili domestici
 comparir
à la seguente dicitura: “Sono soggetti a denuncia esclusivamente i focolai sostenuti da virus con indice
 di patogenicit
à intracerebrale > 0,7”. Nei casi in cui non fosse possibile isolare il virus (campioni non in perfetto
 stato di conservazione), oltre all
’annotazione delle caratteristiche genetiche del virus in base a quanto ottenuto
 dagli esami biomolecolari, nel rapporto di prova sar
à riportata la seguente dicitura: “Virus non patotipizzabile per mancato isolamento virale”. Infine, per i casi riguardanti uccelli selvatici, il rapporto di prova
 relativo al virus isolato o inviato includer
à solo la tipizzazione antigenica e l’analisi filogenetica. Il test di patogenicità intracerebrale sarà eseguito solo per gli episodi di mortalità anomala o in caso di isolamento di ceppi di APMV-1 differenti da quelli
 endemici nelle popolazioni di columbiformi selvatici. Conoscere con maggiore
 chiarezza la diffusione e le caratteristiche dei ceppi di APMV-1 (NDV)
 circolanti nel territorio nazionale- A questo scopo, le stesse Regioni e
 Province Autonome sono chiamate a garantire la trasmissione tempestiva al
 Centro di Referenza Nazionale per la malattia di Newcastle e l
’influenza aviaria presso 1’IZS delle Venezie, dei ceppi di NDV isolati e dei campioni (organi, tamponi, RNA
 estratto) in cui 
è stata identificata la presenza di uno di questi virus, da parte dei laboratori
 pubblici e privati a cui afferiscono campioni provenienti da allevamenti
 avicoli.
 
                
             
                Nuovo piano vaccinale per la malattia di Newcastle 
                La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari ha indirizzato una nota ai Servizi Veterinari,
 invitando le Regioni e Province Autonome 
“a garantire l’attuazione, sul territorio di propria competenza, degli interventi minimi
 vaccinali finalizzati a raggiungere un livello anticorpale uniforme nelle
 popolazioni avicole domestiche
”.  Tali indicazioni vaccinali, aggiunge la nota,  “potranno essere integrate da ulteriori interventi prescritti dal veterinario
 aziendale, qualora l
’azienda avicola lo ritenga opportuno”. La circolare ministeriale evidenzia che l’attuale situazione epidemiologica permette di elaborare “un nuovo piano di vaccinazione che prevede la possibilità di effettuare, su alcune categorie produttive “a breve vita”, un intervento vaccinale sufficiente ad ottenere una copertura immunitaria di
 base
”. In caso di mutazione della situazione epidemiologica, “tale immunità di base, potrà garantire l’instaurarsi in tempi brevi di una protezione ottimale anche nei confronti di
 eventuali stipiti con virulenza pi
ù elevata mediante integrazione con ulteriori interventi vaccinali di richiamo
 (effetto booster)
“.  Sulla base di queste considerazioni è stato elaborato il nuovo piano vaccinale per la malattia di Newcastle, che
 sostituisce precedente 
“schema vaccinale – malattia di Newcastle” e che l’odierna circolare ministeriale porta in allegato. La circolare contiene anche il
 protocollo di gestione nei casi che coinvolgono volatici selvatici, piccioni
 viaggiatori o uccelli tenuti in cattivit
à e precisazioni sui rapporti di prova. 
                
             
                In Gazzetta autorizzati otto medicinali omeopatici per uso veterinario 
                Il Ministero della Salute ha autorizzato all’immissione in commercio nuovi medicinali omeopatici per uso veterinario, sia nei
 pet che negli animali da reddito.
 Tutti i nuovi medicinali sono prodotti dall’azienda tedesca Biologische Heilmittel Heel GmbH e distribuiti da Guna S.p.A. Si
 tratta di soluzioni sterili, da somministrare per via intramuscolare, endovena,
 sottocute, orale, che non presentano effetti collaterali e possono essere
 impiegate in contemporanea ad altri medicinali di sintesi. I farmaci
 autorizzati sono: Arnica Compositum Veterinario; Belladonna Homaccord
 Veterinario; Berberis Homaccord Veterinario; Atropinum Compositum Veterinario;
 Echinacea Compositum Veterinario; Discus Compositum QP Veterinario; Nux Vomica
 Homaccord Veterinario e Zeel Veterinario. (GU n
° 12 del 16/01/2015 e GU n° 13 del 17/01/2015) Le specie di destinazione sono: bovini, caprini, equidi,
 ovini, suini, specie avicole, specie cunicole, specie ittiche, cani, gatti, 
                uccelli ornamentali e roditori piccoli. Il periodo di validità in confezionamento integro è di 5 anni, mentre dopo l’apertura il medicinale omeopatico deve essere utilizzato immediatamente e non
 conservato. Tutti gli otto farmaci omeopatici devono essere venduti
 esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria. Le
 indicazioni terapeutiche, che non figurano in Gazzetta Ufficiale, 
 sono rinvenibili nel Prontuario del produttore con i seguenti campi di
 applicazione:
 
                
             
                Arnica Compositum Veterinario 
             
                Conseguenze di traumi, commozione cerebrale, fratture. Lussazioni, contusioni
 bruciature. Edemi dei tessuti molli, post-chirurgici e post traumatici,
 ematomi. Processi infiammatori di diverso tipo e localizzazione come per
 esempio ascessi, infiammazione del sacco anale, otite, dermatite,
 congiuntivite, mastite. Processi degenerativi ed infiammatori o associati ad
 infiammazioni, specialmente a livello osseo e locomotore: artrite, tendo
 vaginite, borsite, sinovite dell
’articolazione tibiotarsica. 
                
             
                Belladonna Homaccord Veterinario 
             
                Infiammazione nella fase di iperemia; processi infiammatori congestizi ed
 iperemici, per es. bronchite, mastite, eczema, metrite acuta, sinusite, otite
 esterna, stati di irritazione cerebrale (insolazione).
 
                
             
                Berberis Homaccord Veterinario 
             
                Stati di infiammazione e irritazione (con o senza calcoli) nella regione del
 tratto urogenitale e dei dotti biliari. Coliche renali, cistopielite, nefrosi,
 cistite, urolitiasi (specialmente fosfati).
 
                
             
                Atropinum Compositum Veterinario 
             
                Spasmi degli organi con muscolatura liscia, coliche gastrointestinali e renali,
 tosse convulsiva.
 
                
             
                Echinacea Compositum Veterinario 
             
                Febbre e infiammazione, stimolazione delle difese dell’organismo; ascessi, foruncoli, gengivite, sinusite, gastroenterite, malattie
 cutanee, broncopolmonite bovina ed influenza del suinetto, convalescenza
 prolungata.
 
                
             
                Discus Compositum QP Veterinario 
             
                Osteocondrosi, atropatie, specialmente vertebrali come spondilartrosi o ernia
 del disco.
 
                
             
                Nux Vomica Homaccord Veterinario 
             
                Disturbi funzionali delle regioni gastrointestinale ed epatica, stati spastici
 del tratto digerente, accompagnati da irrequietezza; coliche, gastroenterite
 acuta e cronica, stipsi con spasmi, meteorismo.
 
                
             
                Zeel Veterinario 
             
                Affezioni articolari, es. poliartrite, artrosi, periartrite scapolo-omerale,
 spondilartrosi, artrosi coxofemorale (displasia dell
’anca), trattamento pre e post operatorio in ambito traumatologico, tendo
 vaginite cronica.
 
                
             
                H5N8: situazione favorevole, stop ai controlli straordinari 
                Le misure straordinarie adottate dal Ministero della Salute nei confronti dell’influenza aviaria ad alta patogenicità H5N8 “sono da intendersi revocate a far data 30 marzo 2015”. Lo comunica la Direzione Generale della Sanità Animale in una nota indirizzata ai Servizi Veterinari Regionali e agli Istituti
 Zooprofilattici. Le misure revocate sono quelle contenute nei provvedimenti
 dirigenziale emanati negli scorsi mesi di gennaio e febbraio.
 Revocate anche le misure  relative alla sospensione alla deroga al divieto di utilizzo dei richiami vivi.
 La nota ministeriale conclude con la richiesta agli Assessorati di inviare alla
 Direzione Generale della Sanit
à Animale e dei Farmaci Veterinari la relazione sulle attività svolte in merito al programma di sorveglianza a campione sui richiami vivi. La
 revoca 
è stata disposta “tenuto conto della situazione epidemiologica allo stato attuale favorevole e
 sentito l
’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie sede del Centro di Referenza
 Nazionale per l
’influenza aviaria”. 
                
             
                Ministero della Salute, segnali d’allerta dei virus influenzali dal mondo volatile 
                L’Ufficio Malattie infettive e profilassi internazionale del Ministero della
 Salute ha diffuso un documento ad ampia diffusione che fa il punto sui segnali
 d
’allerta dei virus influenzali dal settore dei volatili. Aggiornata al mese di
 febbraio, la situazione 
“è caratterizzata da alcuni segnali che devono essere attentamente monitorati,
 quali l
’incremento della varietà di virus influenzali animali co-circolanti con scambio di materiale genetico
 che danno origine a nuovi ceppi; i casi di infezione umana da influenza aviaria
 A (H7N9) in Cina che continuano ad essere presenti; e una recente impennata dei
 casi di infezione umana da H5N1 in Egitto. Le mutazioni del virus influenzale
 stagionale H3N2 hanno compromesso la protezione conferita dal vaccino attuale e
 sono fonte di particolare preoccupazione
”.  
                I virus in uccelli selvatici e domestici - La diversità e la distribuzione geografica dei virus influenzali attualmente circolanti in
 uccelli selvatici e domestici sono senza precedenti, dall
’avvento dei moderni strumenti per il rilevamento e la caratterizzazione dei
 virus.I virus dei sottotipi H5 e H7 preoccupano ancora di pi
ù in quanto possono rapidamente mutare da una forma che provoca sintomi lievi
 negli uccelli, a quella che provoca una forma grave di malattia e la morte in
 popolazioni di pollame, causando epidemie devastanti ed enormi perdite per il
 settore avicolo e per il sostentamento degli agricoltori. Dall
’inizio del 2014, all’Organizzazione per la salute animale, o OIE, sono stati notificati 41 focolai di
 H5 e H7 nei volatili che coinvolgono 7 diversi virus in 20 paesi dell
’Africa, America, Asia, Australia, Europa e Medio Oriente. Sono diversi i nuovi
 virus emersi e diffusi in uccelli selvatici o nel pollame, negli ultimi anni.
 Alcuni dei focolai notificati all
’OIE hanno coinvolto solo uccelli selvatici. Tali notifiche sono indicative del
 rafforzamento della sorveglianza e del miglioramento nella diagnosi di
 laboratorio a seguito della grande epidemia di influenza aviaria H5N1 altamente
 patogena iniziata in Asia alla fine del 2003. Il rilevamento di virus di
 influenza aviaria ad alta patogenicit
à negli uccelli selvatici indica la necessità di una stretta vigilanza sugli allevamenti di pollame. Uccelli acquatici
 migratori, immuni alla malattia, sono noti per diffondere virus aviari in nuove
 aree, in quanto attraversano rapidamente continenti lungo percorsi di diverse
 rotte. Questi uccelli acquatici migratori si uniscono agli uccelli selvatici
 locali e al pollame, che si infettano.
 
                
             
                H7N9: nessun cambiamento nella epidemiologia delle infezioni umane - Ad oggi, sono stati riportati 602 casi di H7N9 nell’uomo e 227 decessi, la maggior parte in Cina, inclusi 4 casi segnalati dai
 Centri per il Controllo delle malattie di Taipei e 13 casi segnalati dal Centro
 per la tutela della salute, Hong Kong SAR, in Cina. La Malaysia ha segnalato un
 caso in un viaggiatore cinese nel 2014, e il Canada ha segnalato due casi in
 forma lieve in viaggiatori di ritorno dalla Cina nel gennaio 2015.
 
                
             
                Virus H5: attualmente la minaccia più evidente per la salute - Il virus dell’influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità, che ha causato epidemie di pollame in Asia quasi ininterrottamente dal 2003 ed
 
è adesso endemico in molti paesi, rimane il virus influenzale animale più preoccupante per la salute dell’uomo. Dalla fine del 2003 fino a gennaio 2015, sono stati segnalati all’OMS, da 16 paesi, 777 casi confermati di infezione da virus H5N1 nell’uomo. Di questi casi, 428 (55,1%) sono stati fatali. Negli ultimi due anni, l’H5N1 è stato affiancato da ceppi di recente rilevazione, H5N2, H5N3, H5N6, H5N8 tutti
 attualmente in circolazione in diverse parti del mondo. In Cina, H5N1, H5N2,
 H5N6, H5N8 sono attualmente co-circolanti negli uccelli insieme a H7N9 e H9N2.
 Il virus H9N2 
è stato un’importante aggiunta a questo mix, in quanto è servito da “donatore” di geni interni per i virus H5N1 e H7N9. Negli ultimi quattro mesi, due casi di
 infezione umana da H9N2 sono occorsi in Cina. Entrambe le infezioni erano lievi
 e i pazienti si sono completamente ristabiliti. I virologi interpretano la
 recente proliferazione di virus emergenti come un segnale che i virus
 influenzali co-circolanti scambiano rapidamente materiale genetico per formare
 nuovi ceppi. I virus del sottotipo H5 hanno dimostrato una forte capacit
à di contribuire a questi cosiddetti eventi di “riassortimento”. 
                
             
                Infezioni da H5N1 in Egitto - L’improvviso aumento del numero di infezioni umane H5N1 in Egitto, iniziato nel
 mese di novembre 2014 e proseguito nei mesi di gennaio e febbraio 2015, ha
 ridestato preoccupazione. Le autorit
à sanitarie e veterinarie in Egitto hanno una vasta esperienza della malattia. A
 loro avviso, la maggiore diffusione della circolazione del virus H5N1 nel
 pollame in questo periodo, in combinazione con il gran numero di famiglie che
 allevano piccoli stormi con scarsa comprensione dei rischi per la salute
 correlati, 
è la spiegazione più probabile per questo picco di nuovi casi. Questa osservazione, a sua volta,
 segnala un urgente bisogno di indagini veterinarie per identificare e ridurre,
 la fonte di tale pesante contaminazione virale. Una seconda motivazione 
è il rischio concreto che il commercio di pollame, sia legale che illegale,
 introdurr
à il virus in nuovi paesi. La rilevazione di casi con malattia moderata
 suggerisce che la sorveglianza nell
’uomo è abbastanza buona. Il 10 febbraio, le autorità egiziane hanno notificato all’OMS un caso di infezione da H9N2 in un bambino di tre anni. La malattia era in
 forma mite e il bambino 
è stato dimesso dall’ospedale completamente guarito. Tuttavia, il fatto che il virus H9N2 è co-circolante con l’H5N1 è motivo di preoccupazione. 
                
             
                Ridotta protezione del vaccino contro l’influenza stagionale - La stima provvisoria dell’efficacia del vaccino stagionale corrente per ridurre il rischio di visite
 mediche dovute all
’influenza - in tutte le età – era, negli Stati Uniti, solo del 23%. Questa protezione è più bassa del solito, ma non è inaspettata nelle stagioni in cui vi è un rapido cambiamento significativo delle proprietà dei virus circolanti. Stagioni in cui vi è una significativa riduzione della protezione del vaccino stagionale a causa
 della evoluzione rapida e imprevedibile dei virus influenzali sono
 relativamente rare, con solo quattro stagioni nel corso degli ultimi 25 anni.
 Dalla stagione influenzale 2004-2005, i ricercatori statunitensi hanno prodotto
 stime annuali sull
’efficacia del vaccino. La stima dell’efficacia vaccinale negli Stati Uniti ha spaziato dal 10% al 60%, con efficacia
 del 40-60% nella maggior parte degli anni. Questo significa la richiesta di
 vaccini migliori.
 
                
             
                Lo stato di preparazione globale a una pandemia influenzale - Su molti livelli, il mondo è più preparato che mai ad una pandemia influenzale. La risposta complessiva dei
 sistemi sanitari, specialmente nel mondo in via di sviluppo, avr
à un maggior impatto nel modo in cui i vaccini disponibili e altri interventi
 sanitari potranno essere forniti per proteggere le popolazioni durante la
 prossima pandemia. Le capacit
à critiche necessarie includono un adeguato stoccaggio e idonei canali di
 distribuzione, la possibilit
à di erogare rapidamente i servizi ad un gran numero di persone, di tutte le età, una rete di laboratori ben sviluppato, e un numero sufficiente di personale e
 posti letto. L
’esperienza nella conduzione di campagne di educazione di massa, supportata dalla
 fiducia delle persone nel sistema sanitario, 
è un altro fattore fondamentale. Tuttavia, queste capacità sono carenti in un gran numero di paesi in via di sviluppo. 
                
             
                Attenzione: preparatevi alle sorprese - Anche se il mondo è più preparato alla prossima pandemia rispetto a prima, rimane estremamente
 vulnerabile, soprattutto a una pandemia che causa una malattia severa. Nulla 
è prevedibile, sia quando verrà la prossima pandemia che quale virus potrebbe esserne responsabile. La ricerca virologica, che ha fatto così tanto per aiutare l’identificazione e l’accertamento di nuovi virus, valutare i rischi in caso di pandemia, e monitorare
 la loro diffusione internazionale, deve continuare ad un ritmo accelerato. Sono
 necessari ulteriori ricerche e studi per produrre vaccini migliori e ridurre il
 tempo di produzione. Durante una pandemia grave, molte vite saranno perse nei 3
 o 4 mesi necessari per la produzione di vaccini. Una pandemia influenzale 
è la più globale delle malattia infettive attualmente conosciute. È nell’interesse di tutti i paesi prepararsi a questa minaccia con una solidarietà altrettanto globale. 
                
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